«Eravamo gli unici con una lista civica vera senza coalizione e partiti romani e non sapevamo quantificare il nostro peso elettorale: non abbiamo né vinto né perso». Paolo Matta con la Quinta A si è piazzato al quarto posto con 1926 voti, il più grande tra i piccoli. «Siamo andati meglio degli altri, questo è il risultato e lo prendiamo. La nostra proposta ha intercettato una Cagliari diversa da quella che sostiene gli altri competitori e continueremo a portare avanti il nostro progetto». Paolo Matta evidenzia che il 40 per cento degli elettori non è andato a votare e chi l'ha fatto ha confermato «che Cagliari è una città di destra, perché il sindaco ha messo da parte tutti i temi cari alla sinistra, l'attenzione ai servizi sociali, ai deboli, alle politiche sui migranti e l'attenzione agli ultimi per puntare su lavori pubblici e abbellimenti della città».
Su questo campo giocava Enrico Lobina che con la sua Cagliari Città Capitale ha incassato 1711 preferenze cercando di recuperare i voti della sinistra e di chi vuole tagliare i ponti con Roma. «Pur consapevoli che non avremmo potuto competere per la vittoria finale, avevamo altre attese, la nostra è una sconfitta che analizzeremo con serenità, così come analizzeremo l'affermazione del sindaco Zedda che, per quanto appariscente, mostra delle evidenti contraddizioni che non tarderanno a manifestarsi. In ogni caso, complimenti al vincitore». Lobina non si ferma al 5 giugno e annuncia che «proveremo a portare avanti il nostro progetto per una Sardegna capace di decidere da sola il proprio destino, e lo faremo impegnandoci innanzitutto per il no al prossimo referendum costituzionale di ottobre».
Marcello Zasso