Ansa News
"Grande soddisfazione, è un successo figlio di lavoro lungo, faticoso e collettivo. Un risultato in controtendenza nazionale che ha un artefice, Massimo Zedda, una risorsa per questa città, per la Regione e per il Paese". E' il commento del consigliere regionale di Sel, Francesco Agus, che ha seguito molto da vicino la campagna elettorale del centrosinistra a Cagliari, quando mancano poche sezioni per confermare la vittoria al primo turno di Zedda.
Un successo anche per Sel, partito che "a livello nazionale ha avuto dei problemi". Sulla sconfitta di Massidda: "Ha fatto una pessima campagna - ha sottolineato Agus - non ha contrapposto un progetto alternativo di sviluppo e ha sbagliato nel farsi percepire come qualcosa che non era, cioè un candidato civico dopo vent'anni anni in Parlamento".
"I risultati di questo turno elettorale in Sardegna sono per noi risultati importanti. Dicono chiaramente che il fenomeno populista nell'isola è molto contenuto. Dicono che la buona amministrazione, ad iniziare da quella di Cagliari e del sindaco Massimo Zedda, è apprezzata dai cittadini elettori e per questo hanno confermato la fiducia al primo turno". Così il senatore sardo di Sel Luciano Uras commenta la vittoria del 'suo' candidato, esponente di spicco del partito.
"Dicono, inoltre - sottolinea ancora il parlamentare - che lo schieramento democratico, progressista identitario sovranista e fortemente autonomista è un progetto robusto, di prospettiva e vincente per i sardi e la Sardegna. E' sconfitta, anche in tutto il paese, l'ipotesi di un Partito Democratico che guarda a destra. E' sconfitta al contempo l'ipotesi di una sinistra radicale, rancorosa e litigiosa, indisponibile ad assumere funzioni e responsabilità di Governo nell'interesse superiore delle nostre popolazioni. Dalla Sardegna penso arrivi un buon esempio per tutta l'Italia".
Secondo Uras, "da oggi nell'isola si apre un nuovo decisivo capitolo fatto di vera iniziativa politica tutta rivolta a risolvere i problemi pesanti che soffre la comunità sarda. Da oggi finalmente può decollare l'impegno verso lo sviluppo economico avanzato, innovativo ed eco-sostenibile, per soddisfare il bisogno di giustizia sociale e solidarietà verso la sofferenza, per il lavoro e contro la povertà. Per questo a tutti il livelli istituzionali la politica deve assumere il proprio dovere di guida e deve cambiare e rendere più veloce il ritmo della propria azione".