Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Abbanoa risanerà i conti ma ora chiede i conguagli

Fonte: La Nuova Sardegna
30 maggio 2016


Chi non pagherà verrà considerato moroso e rischierà la chiusura del servizio. Ogni famiglia dovrà versare in media 151 euro da pagare in 8 rate fino al 2020
di Claudio Zoccheddu

Si chiama “conguaglio regolatore” ed è il nuovo spauracchio delle utenze domestiche di tutta la Sardegna. La preoccupazione nasce dall’incertezza che è cresciuta attorno al pagamento delle bollette che Abbanoa, il gestore unico delle acque sarde, si appresta a presentare a tutti gli utenti. Si tratta di una porzione della tariffa del 2014 che è stata determinata dall’Ente d’ambito della Sardegna seguendo le modalità imposte dall’autorità nazionale che gestisce i servizi idrici, l’Aeegsi.

In parole povere Abbanoa chiede che venga riconosciuta la differenza tra i consumi reali di un’utenza e l’effettivo pagamento del servizio da parte del titolare della stessa utenza. E proprio sul pagamento si concentrano i dubbi di chi non è convinto che il conguaglio debba essere saldato.
Abbanoa ne è certa e presto procederà alla riscossione delle quote. Le associazioni dei consumatori lo sono molto meno anche se hanno deciso di prendere tempo prima di occupare ufficialmente il posto che spetta ai disubbidienti. Prima si cercherà di costruire una posizione ufficiale da difendere e da propagandare e poi si passerà al contrattacco. Ma c’è anche chi, soprattutto sul web, spinge da tempo per convincere gli utenti a non pagare e a lasciarsi scivolare addosso le richieste di Abbanoa. Una presa di posizione che ha il sapore gratificante della ribellione e che permetterebbe di risparmiare un discreto gruzzoletto. Una scelta di questo tipo, però, può generare effetti molto spiacevoli.
Per risparmiare 151 euro c’è il rischio di rimanere senza acqua corrente, giusto per fare un esempio. Abbanoa, infatti, si sta preoccupando di invitare tutti gli utenti a saldare il conto del conguaglio, anche con una comoda soluzione di otto rate da pagare in quattro anni. Se così non fosse, tutte le utenze insolventi verranno considerate morose e andranno incontro alle conseguenze che si riservano a chi non paga. Un’eventualità che Abbanoa segnala come un rischio inutile invitando tutti gli utenti a “non prestare ascolto agli appelli irresponsabili a non pagare che potrebbero esporre alla morosità migliaia di famiglie”.
Il timore è che gli appelli alla disubbidienza riportino gli utenti al caso dei depositi cauzionali, definiti legittimi dopo un’aspra contestazione da parte delle associazioni dei consumatori, con Adiconsum in testa. Come allora, anche adesso Abbanoa ricorda che il Tar del Lazio ha annullato la sanzione amministrativa prevista dall’Antitrust sulle pratiche commerciali del gestore delle acque sarde.
Ci sono poi i precedenti relativi proprio ai depositi cauzionali, con il tribunale
di Nuoro che aveva bocciato due ricorsi, e alle decisioni del Tar della Sardegna, che aveva bocciato la richiesta di una sospensione del recupero coattivo dei crediti e, allo stesso modo, aveva cancellato le ordinanze salva morosi promosse dai comuni.