Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Informagiovani: 32 mila contatti nel corso del 2008

Fonte: L'Unione Sarda
16 aprile 2009

Via alla rete col resto d'Italia



Il Comune di Cagliari sta lavorando alla stesura di un disegno di legge sulle politiche giovanili da presentare al Parlamento: l'iniziativa viene portata avanti assieme alle amministrazioni di Torino e Bologna con l'obiettivo di riformare attraverso una normativa organica il settore che prevede servizi e opportunità per i giovani. Nel frattempo tutti i centri Informagiovani della Sardegna, un centinaio in tutto, si uniscono in rete e si collegano al sistema nazionale che raggruppa 1.170 sportelli in grado di offrire servizi gratuiti di accoglienza e orientamento.
LA RETE Come ha spiegato l'assessore comunale alle Politiche giovanili Daniela Noli, che ieri ha presentato la novità, si tratta di una rete informatica (di tipo intranet) comune ai centri delle varie regioni attraverso la quale gli operatori possono progettare i modelli gestione delle politiche e i nuovi obiettivi salvaguardando anche le varie esigenze locali.
LA LEGGE Terrà conto anche di queste novità la bozza di legge che tra un mese sarà sottoposta all'esame dei parlamentari sotto i 40 anni. «Avere una legge significa anche avere le risorse. E comunque può garantire un ritorno di servizi», ha ribadito l'assessore.
I SERVIZI Sono 32.000 i contatti che il centro Informagiovani di Cagliari ha registrato in un anno. Tra i vari servizi che il Comune mette a disposizione attraverso il Centro giovani di via Dante 11 c'è la carta giovani, un internet point, una sala corsi e conferenze, una sala di registrazione e uno sportello per trovare casa.
I PROBLEMI L'impianto delle Politiche giovanili dev'essere comunque potenziato. Su 377 comuni sardi, soltanto un centinaio hanno un centro Informagiovani: «Sono pochi«, ha ricordato ancora l'esponente della giunta. «Significa che il potere contrattuale della Regione in questo campo è debole. E i fondi ministeriali rischiano di finire solo a vantaggio delle Politiche sociali, visto che spesso i due settori viaggiano assieme. Oltre alla separazione tra le due politiche, auspico che gli assessori di tutti i Comuni chiedano una delega sulle materie che riguardano i giovani». Secondo il direttore del coordinamento nazionale Informagiovani Alberto Serafin, «nella maggior parte dei casi tra il sistema Informagiovani e il Comune c'è soltanto un rapporto di tipo economico per garantire il buon funzionamento del servizio». Serve quindi un maggiore dialogo col sistema politico.
NICOLA PERROTTI

16/04/2009