Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comune, oltre trecento milioni non ancora spesi

Fonte: La Nuova Sardegna
15 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 15 APRILE 2009

Pagina 1 - Cagliari

L’amministrazione non riesce a utilizzare del tutto finanziamenti avuti sin dal 1983



Una situazione che blocca risorse che potrebbero essere impiegate in opere importanti



L’opposizione: manca un progetto specifico per accelerare la spesa

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. Sono 298 le opere che il Comune ha finanziato e che non ha realizzato, in tutto o in parte. La più vecchia risale addirittura a uno stanziamento di 26 anni fa per adeguare l’impianto dell’inceneritore comunale (che oggi non esiste più). Vennero stanziati, tradotti in euro, due milioni e 65mila euro e liquidati un milione e 519mila. Difficile fare una stima esatta dell’ammontare complessivo del non speso. Di certo si superano i 300 milioni, ma c’è chi dice che si arrivi a 500. I dati sono stati allegati al bilancio del 2009 che l’amministazione dovrà approvare entro il 31 maggio e di cui si è iniziato in questi giorni la discussione in commissione Finanze.
La differenza tra le somme stanziate e quelle spese rappresenta la voce cosiddetta dei residui passivi. E ci si riferisce a tutti i finanziamenti pregressi, avuti e non spesi. Ma come mai, ci si può domandare, non si riesce a spendere i soldi? E perchè si arriva a cifre così alte? Spesso concorrono diversi problemi: un cambio di normative che rende un determinato lavoro inutile. Allora l’amministrazione deve riuscire a spostare quella voce in un altro capitolo di bilancio, altrimenti quel denaro non si potrà spendere. Altre volte intervengono dei contenziosi: con l’impresa che sta realizzando i lavori, oppure con quelle che, non avendo vinto, hanno presentato ricorso individuando vizi nella gara di aggiudicazione. Ed ancora: difficoltà a fare il collaudo, come è capitato nella piscina di Terramaini, in cui la presenza di una cabina Enel ha bloccato tutto per anni. O ancora: i lavori erano previsti per aree che ora non sono più del Comune, come per la riqualificazione urbana in zona Su Mulinu, a Monserrato, dove si sono spesi 798mila euro a fronte del milione e 532mila del 1991. O lavori che una Giunta aveva deciso di fare e la successiva, invece, ha depennato.
Sulla «differenziata», ad esempio, argomento da sempre caldo per la città che solo di recente ha ingranato la marcia giusta, nel 1996 erano stati finanziati 309mila euro per il progetto di raccolta, ma di quello stanziamento non è stato speso un solo cent. Poi vi sono voci che non si capisce perchè non siano state liquidate completamente, come un impianto sportivo al servizo del quartiere di Sant’Elia che prvedeva un campo coperto col progetto già esecutivo: su 516mila ne sono stati spesi 334mila (e siamo nel 1996). Oppure le opere per l’urbanizzazine primaria del rione Marina (secondo lotto) che, a fronte di 1 milione e 488mila euro, ne vede liquidati solo 942mila (sempre nel 1996). Dal 1998 una scoperta amara: nai spesi i 516mila euro per gli impianti di illuminazione del quartiere di Villanova.
Avvicinandoci nel tempo abbiamo il blocco dei lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche: nel 2002 l’amministrazioine stanzio un milione e 20mila euro, ma vennero liquidati solo 168mila euro. Ma anche per il nuovo teatro Massimo (già inaugrato) abbiamo somme ancora non del tutto spese (dal 2003). Inoltre vi sono cifre consistenti, come i 15 milioni stanziati nel 2004 per il sistema di parcheggi di scambio e di trasporto meccanizzato del centro storico, fermi perchè l’intervento è stato contestato. O i 10 milioni (del 2005) per la riqualificazione urbana del lungomare Poetto, di cui si sono utilizzati solo 66mila. Oppure i lavori di ampliamento del teatro comunale legato al parco della musica: 5 milioni e 865mila (del 2006) stanziati e 2 milioni e 929mila liquidati.
«Il problema - afferma Ninni Depau, capo gruppo dei Ds - va visto all’interno della programmazione del Bilancio. Solo che l’amministrazione non ha alcun piano di “smaltimento” di tutti questi residui. I che significa che queste voci non sono state esaminate attentamente. Se lo si facesse si potrebbero recuperare notevoli risorse».