Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'altra faccia del Poetto

Fonte: L'Unione Sarda
9 maggio 2016


Degrado a Marina Piccola e vicino all'ex Marino - Nella zona attorno al vecchio ospedale c'è una discarica

 


L'altra faccia del Poetto, quella che non si vorrebbe mai vedere o che si osserva distrattamente per poi voltarsi, facendo finta di niente. Eppure è lì da tanti anni, troppi. È la cartolina negativa della spiaggia dei Centomila con immagini di discariche, cumuli di spazzatura, strutture abbandonate, divorate dal degrado o danneggiate. È il Poetto, a Marina Piccola e nella zona dell'ex Marino (con competenze, a vario titolo, di Comune e Regione) dei maleducati, dei cafoni e dei vandali: un panorama desolante in netto contrasto con il nuovo lungomare capace di far innamorare nuovamente i cagliaritani della loro spiaggia.
MARINA PICCOLA Il primo schiaffo, violento e preciso, arriva sotto la Sella del Diavolo, accanto ai parcheggi di Marina Piccola. Tra alberi e cespugli spuntano discariche. I sentieri si trasformano in un invito per i maleducati: nascosti e protetti da eventuali sguardi indiscreti, gli incivili hanno da tempo trasformato ogni angolo immerso nella bassa vegetazioni in pattumiere a cielo aperto. Si trova di tutto. Bottiglie di vetro, lattine, sacchi di plastica con scarti di lavorazione, grossi pneumatici e addirittura pezzi di carrozzeria di auto abbandonate da chissà quanti anni. Impossibile contare il numero di fazzoletti e dei pezzi di carta buttati a terra, resti di incontri amorosi, oppure bicchieri e piatti di plastica sparsi tra alberi e cespugli, testimonianza di spuntini all'ombra per completare una giornata al mare. Incivili, certamente, ma anche veri e propri delinquenti “abili” nell'individuare una zona di così alto pregio ambientale per depositare materiali pericolosi. Impossibile controllare giorno e notte i parcheggi di Marina Piccola. Forse si potrebbe organizzare un radicale intervento di pulizia per eliminare le tante vergogne a poche decine di metri dal mare.
I CASCO PARK Tra i parcheggi impossibile non notare quello che è oramai un mistero ultra decennale: denunce e segnalazioni non sono servite a nulla, i casco park, arrugginiti e danneggiati, sono sempre lì in bella (anzi brutta) vista. Troppo costoso eliminare i tubi gialli? Chi dovrebbe pensare a rimuovere i numerosi contenitori per caschi, praticamente mai utilizzati e ora trasformati in testimonianza degli anni trascorsi?
EX OSPEDALE MARINO Senza dover scomodare il tristemente noto rudere dell'ex ospedale Marino, sempre sorvegliato da un vigilantes per evitare incursioni, l'altra zona dove si sono formate discariche e area abusive per abbandonare rifiuti di ogni tipo è proprio quella attorno all'ex ospedale fino ad arrivare ai terreni accanto all'ingresso del parco di Molentargius. Non solo i vecchi locali del pronto soccorso vengono utilizzati per buttare spazzatura: anche le piccole aiuole sono un nascondiglio ideale dove gettare plastica, vetro e resti di cibo. Mentre le vecchie recinzioni che circondano ex Marino ed ex pronto soccorso sono in stato di abbandono (dunque da considerare oramai come rifiuti speciali), un tappeto di lattine e bottiglie accoglie bagnanti e turisti nei vari accessi per raggiungere il mare. La vecchia sbarra arrugginita e quel che resta della guardiola (uno scheletro deforme) completano il panorama sul degrado a pochi metri dal nuovo lungomare. Anche le cunette verdi accanto all'ingresso del parco di Molentargius sono utilizzate da automobilisti di passaggio come “aree di raccolta rifiuti”. E chi volesse utilizzare una delle bici del servizio di bike sharing farebbe meglio a optare per una passeggiata a piedi: il tempo (le catene sono ingiallite e danneggiate) e i vandali hanno lasciato il segno.
Matteo Vercelli