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"Un luogo per il tempo libero". Il grido anti-solitudine delle badanti di Cagliari

Fonte: web SardegnaOggi.it
9 maggio 2016

 

"Un luogo per il tempo libero". Il grido anti-solitudine delle badanti di Cagliari 
Sono migliaia le donne dell'Est europa in città che si prendono cura degli anziani. Quando non lavorano, il punto d'incontro principale è piazza Darsena. "Vita sociale ridotta al lumicino".



CAGLIARI - L'esercito dell'Est continua a aumentare, ed è sicuramente un settore lavorativo che non conosce crisi. Ucraina, Bielorussia, Romania e Russia: sono i principali passaporti contenuti nelle borsette delle badanti arrivate in città. Da tanti anni, ormai, si prendono cura degli anziani: un lavoro 24 ore su 24 svolto, ovviamente, nella stessa casa dove c'è l'artenanza lavoro-vita. Per la maggior parte del tempo, al ritmo di cinque-sei giorni alla settimana. E il settimo - quello dedicato al riposo - arrivano i problemi. Piazza Darsena, con il porto stagliato davanti in stile cartolina, è il luogo di ritrovo delle badanti che va per la maggiore. In alternativa c'è la biblioteca russofona Rodnoe Slovo nel cuore del quartiere storico della Marina (unica realtà di questo tipo in tutta la Sardegna). Ma un luogo chiuso e sicuro per socializzare, leggere e chiacchierare, non esiste ancora.

E, se è vero che l'Europa è ormai un melting pot di culture - e la Sardegna e il suo capoluogo non fanno eccezione - trovare uno spazio per l'aggregazione e, perchè no, stringere amicizia con la popolazione del luogo, appare un desiderio legittimo. "Le badanti vivono nelle case dove lavorano, non hanno perciò uno spazio tutto per loro, dove poter svolgere una vera vita sociale", spiega Giuseppe Carboni, console onorario della Bielorussia in Sardegna. "Non è il massimo restare 'parcheggiate' in piazza Darsena, il Comune ci può aiutare a trovare un luogo dove le badanti possano trascorrere, meno sole, le ore di riposo. Dalle chiacchiere alla lettura, dalla condivisione di interessi alla conoscenza dei cagliaritani e dei sardi. Quando due culture si incontrano e dialogano, il risultato è sempre positivo. Chi come loro svolge un mestiere così totalizzante deve poter avere garantita una distinzione tra lavoro e tempo libero".