Rassegna Stampa

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Via Roma, un porto allo sbando: croceristi tra gli extracomunitari

Fonte: web Castedduonline.it
5 maggio 2016

 

Autore: Alessandro Congia il 04/05/2016 13:56


 


Lo definiscono in tanti il pregiato biglietto da visita della città, quello che si scorge non appena si arriva in porto, tra i palazzoni storici di Via Roma e quelli che dall’alto sovrastano Castello, tra monumenti e quartieri di nicchia della Karalis di un tempo. Ma in realtà di biglietto con bordature d’oro, ha ben poco: lo spiazzo enorme dell’autorità portuale, quello abbellito, impreziosito di panchine in legno e quant’altro, voluto e desiderato anche da investitori privati e non solo, non ha proprio alcun servizio per turisti e vacanzieri. Presto detto, dalle foto si nota una calca di nuovi arrivati che stanno lì, in mezzo a quel cordolo di marciapiede poggiato in vista d'aria sulla chilometrica fila di parcheggi a pagamento.

Alle spalle di tedeschi, inglesi e stranieri con macchina fotografica al collo e berrettino con visiera per non essere accecati dal sole, lo spettro della vecchia biglietteria Tirrenia che, guarda caso, non ha più nemmeno un servizio bar-ristoro (chiuso proprio recentemente). Paradossale, grazie al cielo, quell’edificio che forse in futuro sarà demolito o non si sa bene ancora che destinazione potà avere, possiede appena qualche bagno pubblico pulito e accogliente, un box dell’autonoleggio e nulla di più. Che dire, l’accoglienza non è gran ché: intanto, i turisti-croceristi stanno lì, seduti sul marciapiede, in attesa dei pullman che poi li trasporteranno in giro nel capoluogo e dintorni. A tenerli compagnia, stretta compagnia, una decina tra senegalesi e pakistani che s'affannano a dovere per vendere loro in poco tempo fazzolettini e oggetti vari.

AREE ENORMI INUTILIZZATE. Un sopralluogo attorno alle banchine del lato porto, fa capire quanto si potrebbe ancor di più valorizzare tutta quell’area-gioiello. La situazione di commissariamento dell’Autorità Portuale non aiuta di certo, il rimpallo spesso di competenze, responsabilità di pratiche da gestire tra Soprintendenza, Amministrazione Comunale e uffici in materia di Urbanistica, non aiutano anche chi (spesso i privati) vorrebbero e potrebbero investire per creare economia. Basti pensare alle incognite per i vicini locali del porto (bar o ristorante ad esempio) nel poter utilizzare o meno gli spazi esterni per tavolini e servizi di ristoro all’aperto, se un’imbarcazione galleggiante amovibile può o meno gestire gli aperitivi dinnanzi al mare o cos’altro. E lo dicono le carte timbrate e protocollate in possesso dai richiedenti: uno stallo palese, pratiche ferme che non vengono decretate in positivo o in negativo, pareri discordanti di Enti e Istituzioni e iter positivi da un Ministero competente da Roma che viene poi inspiegabilmente “bocciato” dall’Ente locale.

Una città che vuol puntare al turismo deve essere a 360 gradi, va bene il lungomare Poetto, come pure tavolini per ristoranti e trattorie alla Marina, ma anche il biglietto pregiato lato porto ha bisogno di essere un tantino rimodellato e definito a dovere. Nel frattempo, ci si gioca l’iter frenetico del toto elezioni delle comunali: da lì in poi, ne sono certi in tanti, si saprà un pò tutto, anche lo scenario di cui abbiamo parlato in questa precisa circostanza. Staremo a vedere.