Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un'Asl grande come un'Isola La Giunta accelera la riforma

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2016

Pronta la legge che cancella le otto Aziende: «Servizi migliori a costi inferiori»

 

E oplà, una sola azienda sanitaria anziché otto. Possibile? Secondo Francesco Pigliaru sì, e anche giusto: «Nella situazione che abbiamo ereditato è la scelta migliore», dice il governatore descrivendo ai giornalisti il disegno di legge appena varato dalla sua Giunta. Quello che, se il Consiglio regionale sarà d'accordo, cancellerà le otto «repubbliche indipendenti» della sanità (sempre parole di Pigliaru) e le ricondurrà sotto un unico scettro. Si chiamerà Asur, che sta per Azienda sanitaria unica regionale.
COME FUNZIONERÀ Un solo bilancio anziché otto, una sola organizzazione dei servizi. Gestione accentrata del personale, degli appalti, degli acquisti, delle reti informatiche. Un solo manager, potentissimo, che dovrà gestire qualche miliardata di euro. Troppo? «Questa operazione nasce da precise analisi», ragiona ancora Pigliaru, che da tempo meditava questa riforma: «Serve una regia forte dei servizi ai cittadini, un indirizzo comune. La sanità sarda non poteva andare avanti così, con difetti di coordinamento e di controllo che rendono inadeguata la struttura, e con costi crescenti e tendenzialmente insostenibili».
Non insiste troppo sui risparmi il presidente («ma alcune voci si ridurranno del 30%», calcola), per non dare l'idea di tagliare sulla salute: «Non dobbiamo smettere di spendere, ma ridurre gli sprechi e usare i soldi dove servono». Senza parlare apertamente di clientelismo, fa presente che «non si poteva andare avanti con undici diversi bilanci, undici diverse politiche del personale che si esponevano al forte rischio di scambi localistici, a scapito dell'efficienza».
IL NUOVO SISTEMA Pigliaru parla di undici bilanci perché, oltre alle otto Asl, l'attuale organizzazione contempla le aziende miste (ospedaliero-universitarie) di Cagliari e Sassari, e l'azienda ospedaliera Brotzu. Nel nuovo assetto immaginato dalla Giunta, queste ultime non scompaiono. E prenderà vita l'Areus (Azienda regionale dell'emergenza e urgenza della Sardegna), che il Consiglio regionale aveva istituito con legge, salvo poi rinviarne l'avvio reale - dopo i veti pigliareschi - alla semplificazione delle Asl. Si passa quindi da undici a cinque grandi poli.
Ma ovviamente il più forte sarà l'Asur. Enorme e forse poco maneggevole, si articolerà inizialmente in otto Aree socio-sanitarie locali, corrispondenti alle attuali Asl. «Ma non dite che resta tutto come prima», avverte l'assessore alla Sanità Luigi Arru: «Avranno autonomia limitata, senza bilancio né personalità giuridica». Inoltre i direttori delle Aree non saranno equiparabili agli attuali manager (o commissari): sia per i poteri che per i compensi, non superiori al 70 per cento di quelli del sommo manager dell'Asur. I loro mandati, variabili tra tre e cinque anni, non saranno mai più di due consecutivi nella stessa Area.
L'organizzazione delle Aree sarà però molto importante, perché passa da lì uno dei risultati a cui l'assessore tiene di più: «Vogliamo uniformare i servizi ai cittadini, rendere omogenee le buone pratiche, fare in modo che la qualità delle risposte ricevute dalle persone non dipenda dal luogo di residenza». «Come dicono gli americani», lo interrompe Pigliaru, «il mio destino non deve dipendere dal mio codice di avviamento postale».
IL FUTURO Arru pensa a un sistema a raggiera, hub and spoke , cioè il mozzo e i raggi, come in una ruota: fuor di metafora, i centri territoriali per l'assistenza più semplice, i grandi ospedali o i centri d'eccellenza per i casi più gravi. «Finora si voleva fare tutto dappertutto», riflette l'assessore: e invece le risposte più accurate arrivano dai centri che fanno i grandi numeri, che accumulano le esperienze collettive e il confronto tra specialisti. «Lo confermano tutti gli studi», chiosa Arru.
Ovviamente le pari opportunità di cura per tutti i sardi presuppongono un ottimo sistema dell'emergenza, da completare con l'elisoccorso per cui - fa sapere Arru - è quasi pronto il capitolato d'appalto: a regime ci saranno due basi, al nord e al sud della Sardegna, da cui si potrà raggiungere entro venti minuti tutta l'Isola.
L'ITER Fin qui le idee della Giunta: ora il disegno di legge deve raccogliere l'approvazione del Consiglio, e si sa che nella maggioranza di centrosinistra non mancano i perplessi. Però non c'è molto tempo per litigare: i commissari delle Asl scadono il 30 giugno, per quella data - almeno secondo le previsioni di legge - la nuova era dev'essere pronta a partire. Pigliaru e Arru sono sicuri di poter nominare già il primo luglio il supermanager dell'Azienda unica, scegliendo tra le migliori professionalità «in Sardegna e in Italia». Sulla sanità non è mai semplice trovare intese, anzi in genere è un tema che scatena la guerra dentro i vari schieramenti. Stavolta, quantomeno, il calendario dice che dovrà essere una guerra lampo.
Giuseppe Meloni