Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'attesa per Sant'Efisio

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2016


Pulizie in chiesa e addobbi, da lunedì sarà festa - Il presidente dell'arciconfraternita e i retroscena dei preparativi

 


Dietro il portone chiuso, nella chiesetta di Sant'Efisio, nel cuore di Stampace, succede qualcosa: confratelli e consorelle si dedicano alle grandi pulizie e agli addobbi. Per ora i drappi; dalla settimana prossima ci si occuperà dei fiori. Manca ormai poco al grande appuntamento annuale del primo maggio, la festa numero 360, e sono giorni di attesa, per le 150 persone (100 uomini, fra cui i 30 guardiani, e 50 donne) che fanno parte dell'arciconfraternita del Gonfalone.
COCCHIO E STENDARDI «La festa - spiega Francesco Cacciuto - comincia il 25 aprile». Lunedì prossimo sarà un giorno intenso: alle 10 del mattino, il cocchio su cui il primo maggio sarà trasportata la statua del martire sarà tirato fuori dalla stanza adiacente alla chiesa (la cocchiera, che lo custodisce per tutto l'anno) con una manovra complicata ma collaudata da secoli di esperienza. Alle 11, i cinque stendardi dei quartieri storici saranno consegnati ai miliziani. Alle 18, infine, avverrà il passaggio della bandiera dal vecchio terzo guardiano al nuovo (Giancarlo Sanna, 54 anni, scelto lo scorso 19 marzo).
CHI È Trentasette anni, confratello da undici, addetto alla sicurezza per una ditta esterna che lavora nella raffineria della Saras a Sarroch, Francesco Cacciuto è da poco meno di un anno il presidente dell'arciconfraternita: «Uno dei più giovani nella storia», sorride. Prima la nomina temporanea da parte del vescovo: lo scorso maggio, dopo le dimissioni del suo predecessore, Mario Maffa, di cui Cacciuto era il vice. In dicembre, l'elezione da parte di confratelli e consorelle. Ora la responsabilità del buon andamento della processione è sulle sue spalle: «Sono molto emozionato, vorrei che tutto andasse per il meglio. Il da fare è tanto: per esempio parlare con tutti i sindaci, i parroci e i Comuni dei paesi che dovremo attraversare. Mi rassicura l'appoggio di tutti i confratelli e le consorelle: da solo non fai niente».
CONFRATELLI E CONSORELLE Già, confratelli e consorelle: sono loro l'anima della festa. Una comunità viva. «A ottobre, dopo il noviziato (che deve durare almeno un anno) hanno professato sei nuovi confratelli». Tutti maschi: il più giovane ha 20 anni, il più anziano 60. Il limite massimo di età per cominciare il noviziato è di 65 anni. «Attualmente abbiamo anche sette novizi, quattro femmine, tra cui una di 64 anni e tre maschi». Per l'ammissione, spiega il presidente, occorre «essere buoni cristiani e frequentare gli appuntamenti fissi, dalla messa che si tiene ogni lunedì alle 19 nella chiesa di Sant'Efisio (l'altra messa è la domenica mattina, ndr) alle processioni del 15 gennaio per il martirio, della Settimana Santa e quella della seconda domenica di novembre in cimitero, e quindi le feste: oltre a quella di maggio, l'arciconfraternita ne fa una a metà luglio per San Bonaventura che è il nostro fondatore e una la terza domenica di ottobre per la Madonna del Riscatto».
GLI ALTRI APPUNTAMENTI Dopo il 25 aprile, sono previsti altri appuntamenti di avvicinamento alla grande sagra: «Il 29 si terrà la vestizione del simulacro; il 30, alle 10, ci sarà la cerimonia dell'apposizione degli ori, ovvero degli ex voto, e a mezzogiorno l'intronizzazione nel cocchio. Infine, il 30, alle 19, la messa solenne che quest'anno sarà officiata dal vescovo emerito di Lanusei, monsignor Antioco Piseddu». L'anno scorso era toccato al cardinale Luigi De Magistris.
Marco Noce