Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Flop di pubblico alla Fiera, malumore fra gli operatori

Fonte: L'Unione Sarda
26 aprile 2016


 Domenica fiacca per l'esposizione campionaria inaugurata due giorni fa

 

Sarà il ventaccio sgarbato, saranno il Motomondiale e il calcio in tv, fatto sta che ieri mattina, prima domenica di apertura, la 68ª Fiera campionaria della Sardegna non ha certo vissuto un bagno di folla. Poca gente fuori, nel piazzale Marco Polo, dove una quarantina di senegalesi si spartiva il magro giro d'affari dei parcheggi. Poca anche ai camion ristoro che, per l'occasione, hanno sistemato panche e tavoli sotto gli alberi. Poca (nonostante un biglietto d'ingresso economico: 3 euro) ai cancelli: suonava beffardo il cartello che, «al fine di evitare lunghe attese alle casse», informava i visitatori «che sono operativi anche gli ingressi di viale Diaz». Soprattutto, poca gente dentro: nei padiglioni, fra gli stand esterni, al luna park.
SCONTENTI E avant'ieri, sabato, giorno dell'inaugurazione, era pure peggio. «Forse perché giocava il Cagliari», ipotizza Claudia Mulas, titolare di Xenia, negozio di profumi che aprirà fra alcune settimane a Cagliari: «Io credo ancora nella Fiera come mezzo di promozione. Certo, anni fa c'era così tanta gente che non respiravi». Il veterano Roberto Pinna della Pro Calor (stufe e affini), è più netto: «Va malissimo. Trent'anni fa c'erano mille espositori: l'anno scorso eravamo 200, quest'anno siamo 150. Visitatori non se ne vedono. Molti non sanno nemmeno che è aperta, la Fiera». Ne sono convinte anche Maria Ignazia Sanna e Giuseppina Fenu, stand Bambù Italia: «Gli organizzatori non si sono prodigati abbastanza per far passare il messaggio che sì, l'Ente fiera è chiuso, ma la fiera si fa: molti invece hanno capito che è chiusa». A scontentarle è anche la postazione: «Siamo in un punto morto e paghiamo quanto l'anno scorso. Domani (oggi, ndr) ci trasferiamo di fronte al padiglione E e vediamo: se continua così, smontiamo e ce ne andiamo. Che senso ha aspettare il 2 maggio?»
DIFFICOLTÀ Il 2 maggio è la data in cui questa edizione, figlia dei guai di una Camera di commercio nel cui bilancio di previsione è esposto un buco da un milione di euro, edizione annunciata, un mese fa, dalla soppressione dell'Ente fiera. La Camera di commercio, retta da una commissaria straordinaria, la docente universitaria Paola Piras, ha avuto tempi ridottissimi per far partire la macchina. In esposizione, prodotti per edilizia, energie alternative, artigianato, arredamento, giardinaggio e arredi per gli esterni, agroalimentare, più gli stand del Teatro lirico e di associazioni come Amnesty International. E per il futuro, l'annuncio di grandi cambiamenti. «Il modello attuale è obsoleto», conclude Roberto Pinna: «Servirebbero eventi, magari spettacoli, in grado di attirare il pubblico».
Marco Noce