Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Multa a chi non separa

Fonte: L'Unione Sarda
20 aprile 2016

RIFIUTI. Controlli in tutti i rioni: ispettori e vigili aprono i sacchetti

 

Raccolta differenziata: ecco le prime 36 sanzioni 

 


Stavolta gliel'hanno proprio fatta pagare. Tra i 100 e i 167 euro, per essere precisi. I primi 36 incivili della raccolta differenziata hanno ricevuto i verbali della Polizia municipale e degli ispettori del Comune, che hanno controllato i sacchetti dei rifiuti (in particolare, della frazione secca che finisce all'inceneritore) per controllare se erano davvero differenziati. E no, in 36 casi non lo erano. Spesso, nei cassonetti ad esempio della carta, sono finiti sacchetti contenenti di tutto: ne basta uno per far dirottare all'inceneritore, invece che al riciclaggio, un intero carico che sarebbe dovuto essere differenziato.
I CONTROLLI Le 25 giornate di Cagliari hanno portato, nelle casse del Comune, circa 5.500 euro. Non danno fastidio, pur essendo una somma modesta, ma non era quello l'obiettivo. In realtà, si voleva colpire alla tasca chi, alle regole della differenziata, proprio non vuole adeguarsi, favorito anche dal fatto che in città ci sono ancora i cassonetti invece che la ben più costringente, e sorvegliata, raccolta porta a porta (appalto annullato, come scriviamo nell'articolo più sotto). Ora, però, si cambia registro: dotati gli ispettore di un tablet collegato a un sistema informatico, i controlli ci sono e sarà meglio non trasgredire.
IMPORT DI RIFIUTI Chi sono, i disobbedienti? Cagliaritani pigri, certo, ma soprattutto cagliaritani diurni: nel senso che nel Capoluogo lavorano, ma abitano in altri Comuni dove c'è già il sistema porta a porta ed è difficile sfuggire. Questo, soprattutto perché le buste abbandonate anche per strada non contengono rifiuti differenziati, porta a un aumento dei costi di smaltimento per i cagliaritani, che si ritrovano a pagare una Tari più alta di quanto dovrebbe essere.
IL COMUNE Multe nei casi più gravi, certo, e continueranno ad arrivarne agli incivili, ma anche consigli e spiegazioni a chi commette piccole infrazioni, spesso inconsapevolmente. «Facciamo entrambe le cose», ci tiene a dire l'assessore comunale all'Ambiente, Anna Paola Loi, «l'obiettivo resta avere una città ancora più pulita e diminuire le spese di smaltimento». Anche perché la spazzatura si vende, ha un suo mercato: carta, vetro, plastica e metalli si riutilizzano, e aumentano anche la percentuale di raccolta differenziata, ora ferma al 30 per cento. «Se raggiungiamo il 65 per cento», ricorda l'assessore, «valorizziamo i rifiuti raccolti e incassiamo le premialità della Regione, ma questo risultato si può ottenere soltanto con la raccolta porta a porta, dal prossimo anno». Finché ci sono i cassonetti, insomma, la tentazione di buttarci dentro quel che capita diventa imbattibile.
LA PROROGA Finché la commissione per l'appalto non deciderà quale delle sei diverse offerte sarà la migliore in base al capitolato del bando, a tenere pulita la città e a rimuovere i rifiuti continuerà a essere l'Ati capitanata da De Vizia, di cui fanno parte anche Cooplat, Derichebourg e San Germano. Fino a quel momento - il Comune spera che coinciderà con il nuovo anno - dovremo rassegnarci a cassonetti stracolmi, spesso di rifiuti di categorie diverse mischiati tutti insieme. Da Palazzo Bacaredda, però, fanno sapere che i controlli - prevedono anche l'apertura dei sacchetti a caccia di tracce che facciano risalire a chi viola la legge, ad esempio bollette o fatture - proseguiranno, e con essi le sanzioni pecuniarie. Perché chiedere per favore è cortese, ma multare gli scortesi è necessario.
Luigi Almiento