Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nel 2014 la proposta in Consiglio

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2016


 Percorso interrotto

 

La proposta arrivò nell'aula del Consiglio comunale in una calda seduta di fine agosto, anno 2014: portava la firma del consigliere del Gruppo misto Gennaro Fuoco e proponeva di consentire qualche lusso in più (accesso libero alle auto storiche nel cortile, figuranti in costume tradizionale, gonfalone) in occasione dei matrimoni civili celebrati nella sala Figari, a Palazzo Bacaredda. Da lì, fu uno scoppiettio di idee: perché non aprire alle nozze anche l'antico palazzo di città, in piazza Palazzo, le torri pisane dell'Elefante e di San Pancrazio, il giardino pubblico o la spiaggia del Poetto? Problema: la spiaggia appartiene al Demanio. Fuoco propose di consentire almeno di tenervi delle cerimonie “simboliche” (firma dei registri in Municipio, poi tutti in spiaggia, fra veli bianchi e fiori, con i piedi sulla sabbia).
«La Commissione ha affrontato diverse volte questo tema», spiegava allora Filippo Petrucci, presidente della commissione Affari generali e attività istituzionali. «È interesse di questa amministrazione ampliare le possibilità affinché chi si sposa possa farlo in luoghi diversi», assicurava, mettendo però le mani avanti: «Ci sono diversi problemi burocratici, ci stiamo attivando per superarli e rendere possibili i matrimoni in altre sedi; speriamo di riuscire a farlo al più presto».
Un anno e mezzo dopo, a consiliatura quasi conclusa, si constata che speranze e intenzioni sono rimaste tali. (m. n.)