Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nozze al Poetto? Non si può

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2016


Matrimoni civili solo in Municipio. Ma tanti sognano il mare - Per le cerimonie nella Sala Figari l'anno scorso il Comune ha incassato 42.160 euro

 

«Sa quante richieste ricevo? Una miriade». Paola Repetto Consoli, romana, da 20 anni a Cagliari, è una wedding planner : il suo lavoro consiste nell'organizzare cerimonie nuziali da sogno. Gran parte della sua clientela viene da fuori: dalla Penisola ma anche dall'estero. L'Isola fa sognare. Anche Cagliari. Che però agli aspiranti sposi offre, a modiche cifre, una sola possibilità: la sala Figari, a Palazzo Bacaredda. Bella, per carità. Ma non è esattamente l'immagine di Sardegna che viene in mente a un promesso sposo di Milano.
SULLA SABBIA Su sei richieste, giura Paola Repetto Consoli, cinque riguardano la spiaggia. Lungo l'Adriatico si fa da anni. Qua no. «Puntualmente devo spiegare che nell'Isola non siamo attrezzati per celebrare le nozze in spiaggia», si intristisce: «Al massimo posso proporre la cerimonia simbolica, ma attira meno». Funziona così: il vero sì lo si pronuncia in Municipio, dove un ufficiale di stato civile (il sindaco, un dipendente comunale, un consigliere) legge a sposi e testimoni gli articoli del Codice civile relativi al matrimonio e vengono poste le firme sul registro; poi, magari all'ora del tramonto, ci si sposta in riva al mare per una cerimonia «meno fredda», più romantica, tutta archi, veli bianchi e addobbi floreali, con sedie rivolte all'orizzonte marino. Sogni, appunto. Che gli addetti ai lavori sardi realizzano a Chia, a Villasimius, a Stintino. Non al Poetto: Cagliari non si è organizzata.
GLI INCASSI E dire che sarebbe un bel business. Oggi, per sposarsi nel Municipio di via Roma, una coppia di non residenti spende 180 euro per una cerimonia durante l'orario di servizio (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12,30 e il giovedì dalle 16 alle 18,30, orari in cui i residenti non pagano), 200 nei giorni feriali ma al di fuori degli orari di servizio, 220 il sabato mattina, 250 il sabato pomeriggio, 350 nelle giornate al di fuori della previsione regolamentare. «Nel 2015 abbiamo incassato 42.160 euro», rivela l'assessora Anna Paola Loi, che ha la delega agli Affari generali. «La spiaggia? Ci stavamo pensando», ammette: «Ma manca il personale sufficiente, e c'è da organizzare in modo che il segretario comunale possa spostarsi coi registri». Eppure la clientela, per un sì in riva al mare, è disposta a sborsare cifre anche più consistenti.
STAGIONE LUNGA Oltre che per le casse comunali, i matrimoni in contesti alternativi (gli addetti ai lavori li chiamano location ) generano un indotto turistico tutt'altro che trascurabile. «La Sardegna - assicura Repetto Consoli - ha un potenziale enorme». Nel suo ufficio di via XX Settembre, la professionista scorre le e-mail al computer e racconta: «Questi, per esempio: 60 invitati che prevedono di dormire qua per due notti ma in tanti valuterebbero una permanenza più lunga. E parliamo di ottobre».
Marco Noce