Rassegna Stampa

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Danza, amore e morte nel “Romeo e Giulietta” di Bombana in tour sull’Isola

Fonte: web sardiniapost.it
11 aprile 2016

 

Un capolavoro della storia del balletto per chiudere in bellezza la stagione dedicata all’arte di Tersicore: ispirata all’omonimo dramma di William Shakespeare, la partitura di Prokof’ev mette in luce i temi fondamentali – amore e morte – e i momenti cruciali dell’azione, dal fatale incrocio di sguardi durante la festa, al divampare della passione, tra teneri giuramenti e promesse, il matrimonio segreto, il duello e la fuga di Romeo, infine l’epilogo con veleno e pugnale e l’immagine ineludibile e indimenticabile gli sfortunati giovani uniti nell’ultimo gelido abbraccio.

La storia
Creato su commissione del Mariinsky Ballet nel 1935, il balletto nella versione originale con lieto fine non vide mai la luce, ma le musiche furono eseguite in forma di Suite a Mosca e negli Stati Uniti – il debutto in forma scenica avvenne solo nel 1938, al Mahen Theatre, in Cecoslovacchia. La fortuna di “Romeo e Giulietta” è però legata alla versione del 1940, presentata per la prima volta al Kirov Ballet di Leningrado con la coreografia di Leonid Lavrovsky, in innumerevoli declinazioni. La celebre pièce teatrale del Bardo – da cui son tratti l’omonimo poema sinfonico di Pëtr Il’ič Čajkovski e il melodramma di Charles Gounod, “I Capuleti e i Montecchi” di Vincenzo Bellini e perfino il musical “West Side Story” – racconta l’amore proibito tra due giovani appartenenti a stirpi rivali. La guerra tra le opposte fazioni costringe gli innamorati a vivere in segreto il loro sentimento, finché un matrimonio deciso e imposto dai genitori di lei rischierà di dividerli: per sfuggire alle odiose nozze la fanciulla beve un farmaco che produce uno stato simile alla morte ma il suo sposo ignaro, giunto al suo capezzale sceglierà di togliersi la vita, ed ella risvegliatasi farà lo stesso, in una duplice tragedia.

L’orribile fine dei due amanti costringerà le famiglie a fare i conti con il prezzo altissimo di una spirale senza fine di sangue e distruzione: i due corpi esanimi sono il simbolo della potenza malefica dell’odio, dell’inutilità di un conflitto che produce solo lutti e lacrime. La memoria di antichi torti, ravvivata dall’ambizione e dall’orgoglio, crea un limite invisibile e invalicabile tra le famiglie, un confine che solo l’amore riuscirà a vincere e spezzare: il sacrificio di due adolescenti, e dei tanti caduti in duello, in sfide e scontri casuali o provocati, si trasforma in tardivo suggello di pace

Shakespeare rende magistralmente lo sbocciare subitaneo e improvviso dell’amore, una folgorazioni che passa attraverso gli occhi e fa palpitare i cuori: Romeo e Giulietta, irresistibilmente attratti l’uno verso l’altra, scelgono di vivere quel sentimento fortissimo e illegale, scontrandosi con decreti e leggi non scritte, e con la volontà degli adulti in netto contrasto con le loro aspirazioni. Prokof’ev traduce in musica la dolcezza e la furia, l’intimità delle stanze e le arroganti provocazioni di un duello: una colonna sonora ora suadente ora incalzante, per l’incantesimo che si spezza sotto i colpi amari del destino.

Il coreografo
Davide Bombana riscrive, per i danzatori dello Junior BdT, la trama della tragedia, incidendola nei corpi, imprimendola nei gesti: la «sconfitta d’amore» diventa archetipo moderno di nuovi odi e nuovi drammi, tra la paura e l’ostilità verso chi è diverso e la strenua difesa di un “territorio” contro nemici reali o immaginari. “Romeo e Giulietta” si trasforma in dramma da camera, rinuncia all’aspetto fastoso per privilegiare la dimensione intima del sentire, dal colpo di fulmine iniziale al reciproco riconoscimento dei due amanti, il fuoco della passione e la dolcezza dell’abbandono, lo struggimento di un addio. Focus sull’amore – il sentimento indicibile e universale, che tutto vince tranne il veleno dell’odio.

Tra gli sguardi distratti e indifferenti degli altri, Romeo e Giulietta, e i loro emuli contemporanei, si amano, a dispetto di rancori e faide: nulla – né la ragione e la consapevolezza del pericolo, né l’odio di cui son stati nutriti fon da bambini – parrebbe poter spezzare il filo sottile che li lega, così forte da cambiare, e forse salvare il mondo. La purezza di quel sentimento non sconfigge la morte eppure li rende immortali – e lascia ai superstiti il vuoto e il dolore della perdita, l’amarezza di aver calpestato e infranto il simbolo della bellezza – la perfezione di un amore.

La compagnia Junior Balletto di Toscana – JBdT
Partito nel 2002 come spin off’ dell’attività didattica dell’omonima Scuola, ben presto lo Junior Balletto di Toscana è diventato una realtà artistica analoga a celebrate esperienze internazionali come l’NDT2. Formato da giovani la cui età va dai 16 ai 21 anni l’ensemble diretto da Cristina Bozzolini si è immediatamente imposto per il riconoscibile piglio con cui affronta palcoscenici sempre più prestigiosi nazionali e internazionali, e soprattutto i diversi stili coreografici cui viene sollecitato. Ed è proprio l’apertura a diversi autori ed esperimenti coreografici- sulla stregua dell’antico BdT- con un occhio privilegiato alla scena italiana e una progettualità capace di osare che rende ancor più interessante il progetto artistico dello Junior Balletto di Toscana e di fatto ne fa una duplice fondamentale palestra per testare nuovi autori e interpreti della più giovane generazione.

INFO
mercoledì 13 aprile – ore 21 – OZIERI / Teatro Civico Oriana Fallaci *(prima regionale)
giovedì 14 aprile – ore 20.30 – NUORO / Teatro Eliseo
venerdì 15 aprile – ore 21 – SASSARI / Teatro Comunale
sabato 16 aprile ore 21 / domenica 17 aprile ore 17 – CAGLIARI / Auditorium del Conservatorio
lunedì 18 aprile – ore 21 – TEMPIO PAUSANIA / Teatro del Carmine