Rassegna Stampa

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Emergenza droga a San Michele, Rodin:" Cerchiamo di fare il possibile"

Fonte: web Castedduonline.it
4 aprile 2016

 


 

Autore: Federica Melis il 01/04/2016 18:46

 


Che il quartiere San Michele a Cagliari sia il regno dei tossici e degli spacciatori, non è una novità. Che ci si buchi tranquillamente per strada, come pubblicato oggi dal nostro giornale, in pieno giorno, in una panchina in via Cornalias, nella piazzetta all'angolo di via Quirra, a due passi da un presidio dell'assessorato ai servizi sociali, anche questa purtroppo non è una novità. Le cronache raccontano quotidianamente questa realtà. Una vera e propria emergenza sociale:  persone emarginate finite in un circolo senza via d’uscita, che avrebbero bisogno di una grossa mano d’aiuto. Un quartiere quello di san Michele ormai abituato  da decenni a queste scene, che nessuno vorrebbe più vedere. Una vera emergenza che neanche l'assessorato alle politiche sociali del comune di Cagliari riesce ad arginare.

"Parliamo di situazioni che non sono nuove e che persistono da anni, e peggiorate a causa di una crisi che ci trasciniamo dal 2008 - è il commento di Fabrizio Rodin, Presidente della Commissione Politiche Sociali - San Michele è uno dei quartieri fra i più colpiti. Stiamo cercando di fare il possibile di concerto con le forze dell’ordine, sono infatti aumentati notevolmente i controlli in questa zona, e di conseguenza gli arresti.E' un’azione da portare avanti insieme con tutti gli enti preposti. L’assessorato ai servizi sociali da solo non ce la fa.

Sono venti gli assistenti sociali che devono fare fronte a questa emergenza, - spiega -non possiamo intervenire in maniera capillare e dislocarli in tutti i quartieri, non abbiamo le risorse. Il nostro assessorato deve far fronte a una serie di gravi problematiche: dalle estreme povertà che dal 2011 a oggi sono raddoppiate, alle politiche a tutela di anziani e minori, ai  migranti che sbarcano a Cagliari. Questo carico di lavoro per un assessorato con 100 persone è impensabile. Un assessorato - conclude - che deve far fronte a sempre meno risorse, al blocco delle assunzioni del personale. Dal 2011 ad oggi sono circa 30 gli operatori in meno. Lo strumento noi ce l'abbiamo, portiamo avanti azioni attraverso il Plus  che mette in relazione il comune con l’Asl e le associazioni. Si tratta di organizzare con le poche risorse che abbiamo, tutto questo al meglio."