Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’opera di Prokofiev e il piano di Einaudi e Pollini

Fonte: La Nuova Sardegna
8 aprile 2009

MERCOLEDÌ, 08 APRILE 2009

Pagina 37 - Cultura e Spettacoli



Il 22 aprile al Comunale debutterà l’affresco russo «Semen Kotko»



L’opera, una novità, è stata coprodotta con il Mariinskij di San Pietroburgo, dirige Vedernikov

WALTER PORCEDDA

CAGLIARI. Marchio di fabbrica - e, un po’ il vanto e l’orgoglio di questo nostro teatro di provincia - è, sin dalla gestione Mauro Meli, sovrintendente ora al timone del prestigioso Regio di Parma, quello di scoprire e rilanciare opere sconosciute e dimenticate del grande repertorio operistico, nazionale e internazionale. Un’intuizione intelligente che a lungo andare si è rivelata una delle poche vere novità - dal punto di vista del concepimento dei cartelloni - dell’asfittico e un po’ arrugginito panorama dei teatri di tradizione musicale italiana. Ripagata adesso anche da risultati interessanti dal punto di vista del marketing culturale. «Gli Stivaletti» di Cajkovskij ad esempio, è stata ripescata dalla Scala di Milano, «La leggenda della città invisibile di Kitez» è andata in scena al Bolshoi di Mosca e la «Giulietta e Romeo» al teatro della Bastiglia a Parigi. Non c’è da stupirsi quindi, se anche per queste scelte controccorrente - alcune delle quali ripagate anche dal successo di pubblico o di critica - il Lirico cagliaritano abbia trovato nel tempo buona fama costruendosi anche un nome fuori dalla penisola. Su questo solco ormai di nuova tradizione arriva un altro melodramma che, stando almeno alle sue vicissitudini storiche e umane, ha più di un motivo per suscitare curiosità e interesse. Si tratta di un’opera, «Semen Kotko» del grande Prokofiev che, nelle intenzioni del suo autore doveva essere un po’ la celebrazione dei fasti del socialismo dell’Urss e finì invece per essere censurata dal regime di Stalin alla fine degli anni Trenta. Venne rappresentata la prima volta nel 1940 allo Stanislavskj di Mosca per scomparire pochi mesi dopo, facendo una fugace riapparizione nel 1957. Praticamente nascosta e ignorata per un grande lasso di tempo torna ora dal 22 aprile al Comunale in virtù della coproduzione tra Lirico e il teatro Mariiniskij di San Pietroburgo. L’allestimento apre così nel segno della novità e della scoperta di un’opera di un grande genio della musica come Prokofiev, la Stagione lirica, inaugurando anche il nono Festival di Sant’Efisio che avrà anche altre stelle come Ludovico Einaudi, Franco Nicolosi, mostre, conferenze e il concerto del grande Maurizio Pollini.
«Semen Kotko», opera in cinque atti che il direttore artistico Massimo Biscardi ha definito «capolavoro dadaista con accenti futuristici», ricco «di echi mussorgskyani» si avvale della regia di Yuri Alexandrov («Gli Stivaletti») e la direzione orchestrale di Alexander Vederkinov, direttore musicale del Bolshoi di Mosca e già apprezzato per la direzione de «La leggenda della città invisibile di Kitez» di Korsakov, si avvale di una compagnia di canto composta da artisti specialisti del repertorio russo. L’opera verrà rappresentata nei giorni: 22 (in diretta radiofonica su Radiotre della Rai), il 24, 26, 28, 30, 2 e 4 maggio.
Recital fuori abbonamento, quello del pianista e compositore Ludovico Einaudi, il 27 aprile (i biglietti saranno in vendita dall’11 aprile) alle 21, presenterà il repertorio tratto dal suo album «Divenire» inciso tre anni fa. Un altro appuntamento fuori abbonamento quello proposto il 3 maggio alle 19 e intitolata «L’opera nelle parafrasi e nelle trascrizioni pianistiche» dal pianista Francesco Nicolosi alle prese con musiche di Thalberg e Liszt. Musiche di Paganini e Beethoven saranno proposte invece l’8 e 9 maggio dall’orchestra del Lirico diretta da Marko Letonja, vioino solista Sayaka Shoji, soprano Doriana Milazzo e voce recitante di Claudio Gioè. Nella stessa serata la prima esecuzione assoluta de «Gli occhi che si fermano» di Francesco Antonioni. Un atteso ritorno per gli appassionati dell’opera quella di «Cavalleria rusticana» di Mascagni e «Pagliacci» di Leoncavallo in scena dal 29 maggio e in replica sino al 7 giugno. A chiudere in modo sontuoso il Festival sarà il 4 giugno alle 20,30 il recital pianistico del grande Maurizio Pollini con l’esecuzione de «Il clavicembalo ben temperato, libro I» di Johann Sebastian Bach. Da segnalare, tra le iniziative collaterali le conferenze che si terranno nel foyer del teatro allestite nell’ambito della XI Settimana della cultura e la manifestazione «Monumenti aperti» l’esposizione «Piccolo atlante della Sardegna - La collezione Soddu-Tanda» donata da Pietro Soddu al comune di Benetutti.