Rassegna Stampa

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Dalla Sardegna arriva la lana mangia petrolio. Così ripulisce mari e fiumi

Fonte: web sardiniapost.it
24 marzo 2016

Dalla Sardegna arriva la lana mangia petrolio. Così ripulisce mari e fiumi
 

La Sardegna si conferma essere in prima linea contro l’inquinamento del mare causato dagli sversamenti giornalieri delle imbarcazioni che attraccano nei porti. Il tutto grazie alla lana di pecora: il prodotto si chiama Geolana SeaCleanup della linea Lanaturale Salute del Mare. Ed è frutto di un progetto tra Università e impresa: Ingegneria sanitaria e scienze tecnologie e biomediche sezioni microbiologia dell’Ateneo cagliaritano ed Edilana. Ieri, 22 marzo, in Occasione della Giornata Internazionale dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, è stato presentato a Cagliari, insieme ad altri prodotti disinquinanti 100% naturali della linea Salvamare .

Sono delle barriere oleoassorbenti ed idrorepellenti galleggianti a forma di salsicciotto, cuscino, manicotto o boa realizzati in pura lana vergine di pecora sarda che hanno la funzione di contenere, assorbire e bonificare il tratto di mare, nei podrti, porticioli, zone costiere,aree di pesca e siti industriali, in cui sono stati sversati idrocarburi petroliferi.

I dati. Una problematica, quella degli sversamenti, che trova un grande risalto sui media quando riguarda incidenti che avvengono su petroliere o sulle piattaforme, che causano un inquinamento marittimo totale dell’8%, ma che invece avviene quotidianamente e con percentuali tre volte superiori. Infatti il 25% dell’inquinamento marittimo deriva dagli sversamenti operativi, “per intenderci” dice la dottoressa Elena Tamburini, del dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, “il rifornimento di carburante, o bunkeraggio, che avviene ogni giorno in tutte le imbarcazioni, sia per la pesca, per il turismo che per il trasporto merci”.

Pulizia e risanamento delle acque. Le barriere disinquinanti interamente fatte in Sardegna sono le prime al mondo che coniugano in un unico prodotto le due azioni fondamentali per la pulizia del mare: assorbimento degli inquinanti e biodegradazione (ossia la trasformazione non suscettibile di ulteriore fermentazione e quindi non inquinante) degli stessi senza l’aggiunta di additivi chimici con una capacità di assorbire dalle 8 alle 14 volte gli inquinanti e con la possibilità di poterlo riutilizzare fino a 5 volte. Il nuovo prodotto non è utile soltanto per il mare ma anche per i corsi d’acqua dove vengono riversati i composti azotati, i concimi, utilizzati in agricoltura. Geolana riesce, usato stabilmente, in un mese a biodegradare fino a due terzi dell’inquinamento del tratto di mare in cui viene inserito.

Comparazione. Esistono sul mercato prodotti analoghi sia naturali, come il sughero, sia artificiali, come le panne assorbenti di origine petrolchimica, che biodegradano ed assorbono gli inquinanti ma che non hanno le stesse proprietà di Geolana. Infatti il sughero assorbe in modo ottimale gli inquinanti ma non può essere riutilizzato e non biodegrada il tratto di mare in cui viene utilizzato cosa che invece avviene con le panne assorbenti ma sono di origine chimica.Un prodotto che nasce dal progetto Biolanclean che aveva l’obiettivo di sviluppare nuovi prodotti ecocompatibili realizzati in pura lana vergine di pecora sarda per il contenimento, l’assorbimento e la bonifica di sversamenti di idrocarburi petroliferi in ambienti acquatici e nella nautica. Un progetto che si inserisce nell’ambito dei progetti di sviluppo congiunti Università-Impresa aventi natura di progetti pilota (Por FESR 2007-2013), ed ha coinvolto il Dipartimento di Scienze Biomediche, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura e la Ditta Essedi di Guspini in qualità di partner industriale.