Gli esponenti di SEL, con il loro polemico comunicato, offrono la possibilità di approfondire il tema del Poetto e del suo futuro. Che il problema esista è un dato di fatto. Lo stesso Massidda, da medico e politico, sa bene che se una terapia è sbagliata o inefficace va sostituita con un'altra più adeguata. Il politico non rappresenta il medico curante ma il familiare che si preoccupa di far sottoporre il degente alle più opportune visite specialistiche. Mi domando quindi che senso possa avere lo sgradevole diktat di chi pretende di togliere la parola a un candidato.
Mi occupo dell'argomento dai primi anni 2000; partecipai alle passeggiate di sopralluogo dopo il ripascimento; nel 2005 organizzai con l'Unione Sarda la giornata di pulizia volontaria Poetto pulito; capeggiai le marce lungo il viale Poetto per promuovere la realizzazione di una corsia per pedoni e ciclisti; supportai il movimento del Povero Poetto; scrissi infine una bozza di proposta che presentarono al Comune, in cui elencavo una serie di iniziative atte al miglioramento generale delle gestioni. Il Poetto è molto di più di una semplice spiaggia e il tema della sua salvaguardia non può essere affrontato con una polemica personale del tipo “nel 2002 avevi detto così...”.
Nel corso della conferenza stampa alle Palmette ho trattato l'argomento in maniera tecnica e approfondita, nei suoi diversi aspetti geo-morfologici, storici, sociali, economici, e solo per ultimo, politici. Approfondiamo con gli esperti ma non restiamo inermi in attesa della prossima mareggiata.
Antonello Gregorini