Presentata ieri la “Carta dei servizi” dell'Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe), l'appendice del Ministero della Giustizia che si occupa di pene alternative al carcere. In particolare: la messa alla prova e i lavori di pubblica utilità.
Alla tavola rotonda con la dirigente dell'Uepe, Rossana Carta, hanno partecipato il presidente del Tribunale, Mauro Grandesso, e il procuratore Gilberto Ganassi, oltre ai giudici Cristina Ornano e Giorgio Altieri, il presidente dell'Ordine degli avvocati, Rita Dedola, molti magistrati e legali. Per il Comune, che sta preparando un protocollo d'intesa sul tema, c'era l'assessore ai Servizi sociali, Luigi Minerba. «La giustizia penale non deve essere repressiva», si è augurato Grandesso, «ma mettere in campo misure che prevengano gli illeciti e chiudano i posti di lavoro criminali». Più duro Ganassi: «Spesso le pene alternative sono uno schermo di carta dietro il quale c'è una sostanziale continuatività dell'attività criminosa». (fr.pi.)