Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dalla darsena a Su Siccu A spasso tra pini pitosfori e palme delle Canarie

Fonte: L'Unione Sarda
14 marzo 2016

 

Ci spostiamo verso il mare del centro città, quello di cui i cagliaritani hanno cominciato a riappropriarsi recentemente, per una lunga passeggiata verde tonificante, che ci porta dai giardinetti della darsena fino al molo di Sant'Elmo.
Il punto di partenza ha una valenza soprattutto simbolica, perché in questo spiazzo con la fontana possiamo ammirare alcune palme delle Canarie sopravvissute all'attacco del punteruolo rosso, grazie alle cure attente e continue alle quali sono state e sono tuttora sottoposte. La battaglia non è ancora vinta, ma intanto le palme ci sono, con foglie nuove abbastanza grandi e regolari, quasi belle come prima. Dopo questo doveroso omaggio, ci lasciamo alle spalle la via Roma ed entriamo nel molo Ichnusa passando davanti alla Capitaneria, non dimenticando di ammirare gli esemplari di pitosforo del suo giardino. Ci imbattiamo subito in un gruppo di washingtonie aggregate in una rotonda, qui presenti da molti decenni. Potremmo definire questo insieme di alberi una storica famiglia cagliaritana, presente da più generazioni nella memoria dei cittadini.
Percorriamo poi il nuovo sentiero in legno sul mare e sfociamo a Su Siccu, accolti da un lunghissimo filare di washingtonie per tutto il percorso pedonale, mentre dietro vive quello che resta dello storico boschetto di pino domestico del viale Colombo. Proseguendo per la calata dei Trinitari, sede di diverse società sportive, ci accompagnano grandi ficus retusa, una bella magnolia all'ingresso della Rari Nantes e sei eleganti pini delle Canarie nella sede dell'Aquila.
Infine, arrivati quasi al molo di Sant'Elmo e prima della lunga pista ciclabile che conduce a Molentargius, apprezziamo sulla sinistra, nello spartitraffico dello svincolo automobilistico, tre bellissimi e grandi esemplari di lagunaria. La passeggiata può terminare qui, oppure ci si può spingere oltre le lagunarie fino a piazza Marco Polo, ed ammirare la grande quantità di carrubi, alcuni notevoli per la chioma ed il tronco contorto.
Mario Mariotti