Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La mappa delle aree a rischio archeologico nel cuore di Cagliari

Fonte: La Nuova Sardegna
14 marzo 2016


 

L'area scura delimita la zona della città a massimo rischio archeologico
L'area scura delimita la zona della città a massimo rischio archeologico
Cagliari. La città moderna è costruita sopra un'altra città che era estesa e ricca di edifici privati e pubblici, strade, piazze, monumenti. Gli archeologi della Soprintendenza conoscono la geografia di questa città sotterranea e nei primi anni Novanta collaborarono con l'équipe di tecnici che elaborava il nuovo piano urbanistico di Cagliari per definire gli areali di interesse archeologico col duplice scopo di offrire sia una conoscenza approfondita della storia della città sia uno strumento di valutazione utile per gli uffici che devono rilasciare le autorizzazioni a costruire, ma anche per i professionisti e per le imprese. Nel piano urbanistico fu introdotta un'interessante novità: all'articolo 66 si delineava la collaborazione possibile e necessaria tra istituzioni e privati cittadini. Cagliari ha un areale archeologico esteso da Santa Gilla fino a viale Regina Margherita dove erano state costruite le città alto medievale e romana e qualunque scavo venga fatto in questo fuso che si allarga al quartiere Castello fa emergere resti di grande importanza. L'areale archeologico supera i limiti delle città antiche: il colle di Tuvixeddu e il colle di Bonaria sono stati per lunghi secoli i cimiteri della città, la zona di Villanova era il suburbio, gli scavi nelle attuali via Garibaldi, via Sonnino, via Sant'Eusebio sono sempre fonte di scoperte. Nelle foto le immagini di alcuni ritrovamenti oggi non più visibili: quello del 1956 quando fu demolito il vecchio mercato e comparvero i resti del centro direzionale romano, quello del 1939 in via Malta dove emerse la vasta platea di un tempio del terzo secolo avanti Cristo con elementi precedenti o il più recente del consiglio regionale dove una cisterna punica è stata sezionata per costruire il parcheggio. Migliore sorte hanno avuto i ritrovamenti nell'ex albergo Scala di ferro: nella ristrutturazione è stato ricavato uno spazio per rendere visitabile il complesso funerario rinvenuto. In aiuto per la comprensione della complessità archeologica di Cagliari la cartina del Cinquecento di Sigismondo Asquer, la Cosmografia della Sardegna: dagli studiosi è considerata la madre di tutte le mappe di Cagliari e mostra bene le fortificazioni e i confini della città