Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Riapriamo i siti in disarmo» Progetti e idee per le “Grandi fabbriche” e il Padiglione Nervi

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2016

VOTO 2016. Nei programmi dei candidati sindaci il recupero degli edifici in abbandono 

Con visioni diverse ma concordi sul punto centrale: «Gli edifici storici abbandonati tornino a essere luoghi vivi e simbolici della città». I candidati sindaci hanno nei loro programmi progetti e idee di recupero di locali oggi in disarmo. Promettono: «Ne rilanceremo ruolo e importanza». Il centrosinistra, che ha in Massimo Zedda non soltanto il leader ma anche il sindaco in carica, di fatto il programma (presente e, in parte, quello da proporre per la prossima consiliatura) lo sta già realizzando. Il “Piano particolareggiato del centro storico” ne rappresenta una parte cospicua. Adottato dal Consiglio nell'ottobre scorso anticipa le strategie per il «futuro impiego dei circa dieci ettari di superfici pubbliche occupati dalle Grandi fabbriche in via di dismissione o già dismesse». Si tratta del carcere di Buoncammino, della Manifattura tabacchi, dell'ospedale San Giovanni di Dio e Militare, del Palazzo delle Scienze. Fabbriche che, seppure la disponibilità non sia direttamente nelle mani del Comune, rappresentano un'«occasione da sfruttare per lo sviluppo sociale, culturale e turistico del territorio».
CIMITERI Ma sono anche i cimiteri del lavoro - dalla Sem alle Saline, dalla falegnameria Marino Cao al Padiglione Nervi, siti non di proprietà del Comune - a suggerire gli interventi dei candidati sindaci. L'avvocato sassarese Alberto Agus, l'ultimo ad annunciare la cadidatura a sindaco per il movimento civico Il Popolo della famiglia di Mario Adinolfi (riceverà l'investitura domani a Roma) sul tema prende tempo. Paolo Matta ( La Quita A ) va dritto al bersaglio: «I cimiteri del lavoro mettono a nudo una delle numerose contraddizioni del capoluogo. Se è vero che il lavoro è macro tema che richiede analisi, diagnosi e terapie a livelli sovracomunali, ciò non esime l'amministrazione dal mettere in campo energie e risorse per aggredire e governare questa endemica emergenza». La critica: «Zedda e la sua Giunta hanno puntato su operazioni di lifting urbano - Poetto, rotonde, via Garibaldi - senza incidere sulle “fabbriche” cittadine - come Porto, aeroporto, Fiera - in grado di generare lavoro e buste paga. Occorre rinascere dall'elemento primordiale: l'acqua».
I FONDI Piergiorgio Massidda ( Cagliari 2016 ) si rifà all'esperienza di ex autorità portuale: «Per il padiglione Nervi abbiamo speso un milione e mezzo di euro per rimetterlo in sicurezza. È stata una delle prime cose che ho fatto da Authority, assieme al restauro della sede portuale». Idee congelate: «Al Nervi potevano fare tante cose, dall'acquario al progetto ideato con Luna Rossa per un centro nazionale velico». La promessa: «Da sindaco saprei come e dove reperire i fondi per il suo riutilizzo. La zona franca portuale serve anche per questi progetti di sviluppo».
I LUOGHI Enrico Lobina ( Cagliari Città Capitale ): «Ha ragione lo storico dell'arte Marco Peri. I luoghi abbandonati sono uno dei temi cruciali della campagna elettorale. L'estinzione del popolo sardo, e cagliaritano, ad opera delle politiche europee e governative, si ferma anche usando al meglio, con estro e serietà, gli spazi che abbiamo». Gli esempi: «Realizzare un parcheggio non impattante all'ex falegnameria Cao, così da liberare dalle macchine gli spazi intorno al mercato di San Benedetto, e riempirlo di spazi per far incontrare la Sardegna, la sua enogastronomia e cultura, con i turisti ed i cagliaritani. Realizzare all'ex padiglione Nervi una casa del cinema sardo».
LA MAPPA Paolo Casu ( Insieme Onestamente per Cagliari ) ha pronta una mappa di «beni demaniali dismessi che rappresentano una irripetibile e importante opportunità di sviluppo e crescita occupazionale per la nostra economia e per i nostri disoccupati». Alcuni: «Saline di Molentargius, Santa Gilla, Padiglione Nervi, ex Caserma Monte Urpino, ospedale Marino, ex carcere Giorgino, Calamosca, Villa Laura, Ippodromo». Casu non fa sconti: «Da anni giacciono per incapacità politica di destra e di sinistra, in totale inutilizzo e disfacimento». La promessa: «Creerò opportunità lavorative utilizzando le nostre risorse e i nostri tesori».
LE IDEE Pierpaolo Vargiu ( #CA_mbia CA_gliari ) invita a riflettere («i tanti siti abbandonati ci fanno capire meglio di ogni altra cosa come sia assolutamente possibile “cambiare Cagliari” senza colate di cemento e addirittura senza consumare niente») e anticipa le due idee: «La prima è che sia più facile decidere “cosa fare” di ogni singolo sito soltanto se abbiamo un'idea complessiva della città che ci piacerebbe proporre. La seconda idea è che non serva aprire centri sociali e nuovi carrozzoni pubblici e sia meglio invece coinvolgere i privati per realizzare iniziative che portino nuova economia e nuovi posti di lavoro».
Pietro Picciau