Michele Piras chiude la porta ad alleanze che escano dal “perimetro” del centrosinistra attuale. Il deputato di Sinistra italiana ribatte nel giro di 24 ore ai colleghi parlamentari Luciano Uras (Sel) e Roberto Capelli (Centro democratico). Pensare di aggregare altri partiti sarebbe per Piras una «deleteria forma di cinismo, senza regole chiare». Sembra che l'invito all'unità della coalizione promosso da Uras e Capelli possa trovare qualche difficoltà nel percorso che conduce alle prossime amministrative. Piras si chiede a quali formazioni politiche si faccia riferimento quando si parla di una coalizione allargata: «Udc? Uds, Scelta civica e Psd'Az? Non basta l'abusata retorica dei “problemi concreti” a giustificare l'eventuale benvenuto a formazioni politicamente e culturalmente estranee al campo democratico e progressista». Capitolo chiuso, anche perché secondo il deputato ci sono già alcuni problemi all'interno dell'attuale coalizione: «Governiamo in mezzo a mille problemi sociali una regione difficile», sottolinea Piras, «con una coalizione vasta che mostra importanti contraddizioni fra chi a Roma contrasta e a Cagliari si allea». Dura la replica del consigliere regionale di Sel, Francesco Agus: «Nessuno pensi di sostituirsi ai candidati sindaci: a loro e solo a loro spetta l'ultima parola in materia di programmi e alleanze». Dopo aver alzato la paletta di stop sui «veti incrociati», Agus rilancia su eventuali allargamenti della coalizione. «Per l'apertura a liste civiche e ad altre forze politiche servono criteri etici condivisi ma tutto con la regia dei candidati sindaci». (m. s.)