Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Combattiamo la rassegnazione con la forza delle idee»

Fonte: L'Unione Sarda
7 marzo 2016

CASTELLO. Negoziante propone la nascita di un movimento di opinione del centro storico 

Le ha meditate, prima di pronunciarle con bonaria fermezza. Parole che sembrano scuotere gli uditori in piedi e seduti davanti a lui: «Sappiamo, senza ombra di dubbio, che purtroppo nessuno si prende cura di noi, delle nostre famiglie, del nostro lavoro, della nostra città. Troviamoci non all'ombra di partiti, non all'ombra della rassegnazione, ma per vivere una meravigliosa esperienza che ci farà solo un gran bene». Gabriele Righi non cerca l'applauso né un facile consenso. «Figuriamoci, alla mia età». Sessantaquattro anni, di Vigevano, commerciante. «Da quindici a Cagliari, Castello. Ma all'inizio non ero castellano. Venivo in Sardegna in vacanza - Pula, d'estate - poi è stato amore pieno, travolgente».
Negozio, lavoro, stress da centro storico. «All'inizio non ci pensavo, sebbene una certa esperienza politica l'avevo fatta». Vigevano, un'altra vita. «Tra noi commercianti c'era rassegnazione, poi decisi di proporre un progetto che conciliasse l'apertura nei festivi con l'impegno intelligente». Bingo. «Quarantamila presenze, l'attività rivitalizzata. Poi intervenne il Comune e tutto venne stravolto». Adesso che è a Cagliari e ha chiuso l'attività si è reso conto che tutto il mondo è paese: «Chiedete in giro, tutti racconteranno dei soliti, classici problemi di un quartiere storico. Castello non fa eccezione. Ma non ho intenzione di ripetere l'esperienza di Vigevano, quando i negozianti si riunirono in una lista». Stavolta è diverso: «Con il contributo dei castellani e di chi vive il centro storico intendo far nascere un movimento di opinione, capace di mettere insieme una serie di proposte da sottoporre all'attenzione dei candidati sindaco o di chi vincerà le elezioni. Nessuna intenzione di presentare liste civiche. Sono e siamo di fatto un partito che non esiste ma se tutti noi riuscissimo a fare squadra, diventerebbe più facile farci ascoltare dal Palazzo». Pensa a una grande festa: «Tre giorni, da venerdì a domenica, per esaltare quel che di bello propone l'artigianato, la cultura, l'arte scenica. Siamo solo all'inizio. Le buone idee hanno bisogno di tempo per farsi apprezzare» (p. p.)