Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il cantiere delle polemiche

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2016


I residenti nella zona chiedono spiegazioni sui lavori edili - Sono in costruzione due palazzi di sei piani in un lotto di 4.000 metri

 

Nel budello di via Asti non c'è più pace, a dispetto dei soli tre edifici, oltre a quello abbandonato della ex Sip. Per oltre mezzo secolo, gli inquilini dei palazzi che delimitano la strada hanno vissuto in tranquillità, osservando i loro bimbi scorrazzare nell'ampio sterrato vicino alle case. Gli stessi bimbi che ora sono cresciuti e mal sopportano (non tutti a dire il vero) che il loro vecchio campo di calcio e di tutti i giochi sia stato trasformato in un grande cantiere.
Dal rumore dei martelli idraulici demolitori che hanno stressato i loro timpani per quattro mesi (da agosto a novembre dello scorso anno) sino al continuo viavai di mezzi pesanti che hanno semi devastato il manto d'asfalto, passando per i fastidi legati alle inevitabili e continue nuvole di polvere sollevate dalle macchine da lavoro.
LE GROTTE «Hanno sbancato mezza collinetta e cancellato una grotta - dice Lucia Aresu, insegnante, tra i firmatari di un esposto in Procura - ma quando stavano per buttarne giù un'altra siamo intervenuti per fermarli». L'operazione è riuscita dopo i solleciti a Comune, Polizia municipale e Soprintendenza. Adesso, nel muro in cemento armato della nuova costruzione c'è una rientranza che nasconde la cavità. «La nostra preoccupazione era che trivelle ed escavatori potessero creare dei vuoti sotto i nostri palazzi e mettere a rischio la loro stabilità», spiega la donna.
GLI ATTI «Abbiamo chiesto l'accesso agli atti per capire cosa stesse succedendo, visto che nel cartello del cantiere ci sono informazioni generiche. Così siamo venuti a conoscenza del progetto, meglio, di una parte. Nella conferenza dei servizi che aveva preceduto la concessione edilizia, l'impresa aveva garantito che i lavori non avrebbero prodotto rumori che potessero arrecare qualsivoglia disturbo ai residenti. Non era vero». Un cantiere edile silenzioso è un ossimoro o, nella fattispecie, una semplice boutade che aveva indotto in errore chi avrebbe dovuto porre delle osservazioni.
MARTELLI E BENNE Intanto perché spianare i circa 4.000 metri quadri di terreno roccioso non poteva non comportare l'utilizzo di benne e di martelli a percussione, notoriamente strumenti armoniosi e rilassanti. E poi, che bisogno c'era di negare l'evidenza promettendo l'impossibile? In sintesi, il progetto prevede la realizzazione di due palazzi di sei piani per una volumetria complessiva di 12 mila metri cubi e, più o meno, una trentina di appartamenti a dipendere dalle dimensioni, oltre a un piano interrato per i parcheggi. Inoltre, gli standard da cedere al Comune, cioè un'area verde e una strada per collegare via Asti a via Padova. «Diventerà una pista per le auto - sbotta un residente che vuole restare anonimo - e poi non sapremmo dove mettere le nostre auto (attualmente, su entrambi i lati di via Asti, ndr )». Ma non sarà che con i due nuovi edifici si perderà qualche privilegio? Ovvero, il posto auto sotto casa e l'assenza di traffico, due aspetti essenziali in una città come Cagliari.
TRASPARENZA «No - replica piccata Lucia Aresu - a me interessa che le cose siano fatte nel rispetto delle regole. Chi ci ha messo la faccia, e la firma sull'esposto, lo ha fatto perché vuole chiarezza. Molti proprietari degli appartamenti della zona, nonostante fossero imbufaliti per i rumori, non hanno voluto sostenere la battaglia. Qualcuno ha anche detto di essere contento perché, alla resa dei conti, un cantiere edile crea lavoro ed economia, specie in momenti di crisi come quelli che stiamo vivendo».
L'AVVOCATO Luigi Pau, avvocato, ha i genitori che abitano in un palazzo di viale Diaz e il cantiere sotto le finestre. «L'estate scorsa ho sollecitato l'Arpas perché misurassero il livello dei rumori - racconta - dopo due settimane i tecnici hanno effettuato un sopralluogo ripromettendosi di tornare con il fonometro. Non li ho più visti. Ho avvertito una profonda sensazione di solitudine - dice l'avvocato, che ha presentato l'esposto in Procura - trovo inammissibile che i cittadini subiscano le peggiori angherie senza che nessuno li difenda».
Vito Fiori