Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ultimatum con sorpresa

Fonte: L'Unione Sarda
1 marzo 2016


La Regione chiede alla Prosperius nuovi atti - Senza effetti la sentenza del Tar sul rudere del Poetto

 

A metà strada tra una partita a scacchi e una telenovela, la vicenda dell'ex ospedale Marino si arricchisce di una nuova puntata. Con una mossa che farà discutere, la Regione ha spostato di 45 giorni l'ultimatum fissato dai giudici del Tribunale amministrativo che scadeva ieri. La sentenza dei magistrati del Tar imponeva all'amministrazione di decidere obbligatoriamente se firmare o no il contratto con Prosperius.
La società che si è aggiudicata la concessione del rudere sulla spiaggia del Poetto non può trasformalo in un centro medico di recupero e riabilitazione perché non ha l' accreditamento (l'autorizzazione a convenzionare i posti letto con il Servizio sanitario regionale), che nessuno, nonostante decine di incontri, le ha mai chiesto. Un vuoto messo in evidenza anche dai giudici e che gli assessorati alla Sanità e agli Enti locali stanno cercando di rimpallarsi.
MOSSA A SORPRESA Al quinto piano di viale Trieste la vicenda dell'ex Colonia Dux (lo stabilimento elioterapico progettato da Umberto Badas e mai completato) è una spina nel fianco. Anni di vertici, intoppi, sentenze e inchieste giornalistiche (l'ultima del Corriere firmata da Sergio Rizzo) non sono stati sufficienti a cancellare il rudere che sfregia la spiaggia del Poetto. Anzi, la situazione è degenerata con un ulteriore aggravio dei costi da parte della Regione che deve provvedere alla custodia giorno e notte dell'edificio pericolante.
MANCANO DOCUMENTI Il 29 gennaio il Tar decide di dire stop al labirinto burocratico mettendo in ponte la Regione. In un mese gli avvocati di viale Trento e i direttori generali dei due assessorati studiano le contromosse. La linea di difesa si basa sul fatto che manca la richiesta della società vincitrice all'assessorato alla Sanità per il rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione della struttura sanitaria. Non solo, sempre secondo i dirigenti degli Enti locali la Prosperius non sarebbe in possesso neanche «dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria propedeutica alla richiesta e all'eventuale rilascio dell'accreditamento».
L'ULTIMATUM Con una mossa a sorpresa, la Regione ribalta la disposizione del Tar e «invita la società a comunicare, entro e non oltre 45 giorni dal ricevimento, la disponibilità alla stipula del contratto e a trasmettere contestualmente tutte le eventuali autorizzazioni per l'esercizio dell'attività».
LA PROSPERIUS Il titolare della Prosperius Mario Bigazzi è fuori sede e solo la settimana prossima incontrerà gli avvocati per studiare le contromisure. La mossa più probabile potrebbe essere la richiesta di un commissario ad acta, anche perché, scrivono i giudici in sentenza, «era onere dell'assessorato agli Enti locali coinvolgere tempestivamente tutte le strutture interne regionali. Non è pensabile che venga svolta una complessa attività procedimentale, da parte della Regione, per la creazione di una struttura sanitaria (di riabilitazione) senza considerare, quanto meno in sede di approvazione, se questa sia o meno “compatibile” con la programmazione regionale».
L'ASSESSORE ERRIU L'assessore agli Enti locali Cristiano Erriu non vede l'ora di sbrogliare il pasticcio: «Saremmo i più felici della terra se riuscissimo a risolvere il problema. Il mancato coordinamento è da imputare alla Giunta precedente. Abbiamo firmato l'aggiudicazione una settimana dopo il nostro insediamento». C'è chi vorrebbe trasformare la struttura in albergo. «Siamo in campagna elettorale certe affermazioni sono legittime. Noi, come assessorato, dobbiamo fare chiarezza e, prima di tutto, chiudere la partita». Non sarà semplice, anche perché, a prescindere da come va a fine con Prosperius, cambiare la destinazione dell'ex Colonia Dux non è semplice: sono necessari l'approvazione della Giunta regionale, la modifica del Puc e del Pul di Cagliari e del Piano paesaggistico.
Andrea Artizzu