Rassegna Stampa

Il Sardegna

Mercato, spunta la nuova tassa «1.500 euro per i rifiuti speciali»

Fonte: Il Sardegna
2 aprile 2009

Via Quirra. La denuncia degli operatori: da un anno pagano a peso d'oro lo smaltimento di carne e pesce

Il promotore del comitato: «Prima chiedevano 187 euro l'anno Ora è insostenibile»

Rifiuti speciali a peso d'oro: operatori del mercato di via Quirra sul piede di guerra per l'aumento vertiginoso delle spese. Perché se prima pagavano «circa 187 euro all'anno come tassa per i rifiuti - ha spiegato il promotore del comitato spontaneo, Graziano Tidu - adesso si è aggiunta il costo per lo smaltimento degli scarti delle carni e dei pesci. Con un costo che, per alcuni operatori, arriva anche a 1.500 euro l'anno. Una situazione insostenibile».
UNA STANGATA per gli operatori che lavorano con le carni e i pesci, che sono poco meno di sessanta. Tutto parte dall'applicazione regionale della legge del 2002 per lo smaltimento dei rifiuti speciali. «Lo scorso anno - ha ricordato Graziano Tidu - ci hanno imposto questa nuova tassa. Stiamo combattendo, perché un conto è la precisione per la raccolta differenziata, un altro è invece dover pagare una ditta perché venga a prendere gli scarti di macelleria e dei bachi dei pesci». Tra i nei rilevati nell'applicazione della legge, anche il fatto che «ci sono almeno undici persone che non dovrebbero pagare, perché in realtà non producono questo ti-po di rifiuti - ha precisato il promotore del comitato - mi riferisco ai chi si occupa di pollame, o chi vende il manzo: se l'animale ha meno di diciotto mesi gli scarti prodotti non sono considerati “speciali”». Tutti, comunque, devono versare i 40 euro al mese di costo fisso, che abbiano o meno questo tipo di scarti. A questi si aggiungono le spese sul “peso” dei rifiuti prodotti. «Come se non bastasse - ha tuonato Tidu - gli incaricati della ditta fanno i ritiri intorno alle 10 del mattino. Quando siamo tutti in piena attività. Quindi non solo dobbiamo interrompere il lavoro per dargli le buste con le ossa, ma se dopo arriva un controllo, noi siamo multabili perché non abbiamo conferito i rifiuti speciali». Il comitato spontaneo degli operatori del mercato chiede quindi che siano sistemati dei contenitori ermetici fuori dalla struttura per contenere gli scarti delle carni e dei pesci. Uno spiraglio di disponibilità gli è stato offerto anche dall'assessore Paolo Carta, che ha competenza sui mercati: «Mi hanno segnalato queste difficoltà, analizzerò la situazione e se posso fare qualcosa perché si abbassino questi costi senza dubbio lo farò». Però, l'esponente della Giunta ha ricordato: «Non dipende dal Comune. Secondo la normativa regionale questo tipo di rifiuti deve essere smaltito a parte e in modo particolare». ¦ ALE.LO.

 

I dati

Un costo fisso ¦
¦ Anche chi non produce, o lo fa in minima parte, i rifiuti speciali, deve comunque pagare una quota minima di 40 euro mensili.

L'affitto degli spazi ¦
¦ Tra le spese fisse che gli operatori devono sopportare c'è il costo dell'affitto dei box per la vendita: uno spazio di 12 metri quadri costa 347 euro.

 

La chiave

La proposta per risparmiare ¦
¦ Graziano Tidu ha ipotizzato una possibile soluzione per abbassare il costo dello smaltimento: portare parte degli scarti di lavorazione nei canili e nei gattili.

La stangata per 56 box ¦
¦ Sono 56 gli operatori che devono pagare lo smaltimento speciale: nove lavorano col maiale, cinque con il manzo, sei il pollame, sei il cavallo e trenta i pesci.

Mancato guadagno durante il ritiro ¦
¦ Il fatto che le operazioni di ritiro siano effettuate in orario di apertura crea dei problemi per gli operatori che devono interrompere il lavoro.

La richiesta dei contenitori ¦
¦ Il comitato ha chiesto che la raccolta sia effettuata attraverso dei contenitori esterni, con chiusura ermetica.