VIA SANTA CROCE.
L'intervento di un privato per la messa in sicurezza
L'iscrizione del 1700 nell'arco di via Santa Croce sarà salvato. Lo garantisce Edoardo d'Incà, il residente del condominio che si è accollato le spese per l'intervento. Quando, giovedì, gli operai hanno cominciato a lavorare, i docenti della vicina facoltà di Architettura si sono preoccupati. «Si parla», sostiene Caterina Giannattasio, docente di Restauro alla facoltà di Ingegneria, «di un monumento a tutti gli effetti: uno dei pochi reperti che risalgono a quel periodo storico».
Ma, spiega D'Incà, era indispensabile intervenire. «Era da mettere in sicurezza per il rischio di caduta di detriti». In che modo effettuare questo intervento? «In queste situazioni», interviene Luigi Fenu, docente di docente di Tecnica delle costruzioni, «si possono proteggere le persone con un ponteggio ben fatto. E, dopo la messa in sicurezza, si può pensare a un intervento di restauro».
L'iscrizione sarà salvata. «Anche se», puntualizza D'Incà, «ho avuto tantissimi problemi con gli uffici comunali», dicendo mostrando un carteggio ricchissimo. «Ma non ho mai avuto risposte esaurienti». Nei prossimi giorni, un nuovo tentativo perché, se l'iscrizione venisse vincolata, diventerebbe più semplice salvarla. «Comunque, sono state rimossi solo i frammenti più pericolosi e il cemento che qualcuno ha messo nel corso degli anni». ( mar.co. )