Rassegna Stampa

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Comunali 2016, da Massidda no a Vargiu. "Basta con vecchie logiche, Cagliari merita di meglio"

Fonte: web SardegnaOggi.it
25 gennaio 2016

 

Comunali 2016, da Massidda no a Vargiu. "Basta con vecchie logiche, Cagliari merita di meglio"
Il candidato a sindaco della coalizione civica boccia la proposta del numero uno di #CA_mbia. Stop ai "sistemi di potere obsoleti, non mi interessa discutere di assessorati, penso al futuro dei cagliaritani".



CAGLIARI - Il centrodestra e i cartelli civici che si contrappongono a Massimo Zedda non trovano la quadra attorno al nome di un unico candidato. Dopo la richiesta di Pierpaolo Vargiu, candidato a sindaco con #CA_mbia (realtà dove albergano anche i Riformatori Sardi) di sedersi attorno a un tavolo, superare certi steccati e convergere su un unico candidato da contrapporre al centrosinistra, arriva il "no, grazie" di Piergiorgio Massidda. L'ex presidente dell'Autorità portuale, attraverso una lettera, marchia come irricevibile la proposta di Vargiu: "insieme possiamo portare i cittadini con le maniche rimboccate alla guida della città". Il motivo? Una richiesta figlia "di vecchie logiche, dove Roma decide e la Sardegna litiga".

LA LETTERA - "Caro Pierpaolo, da sempre apprezzo il tuo impegno per la città', ma questa volta non ti capisco. Sei riuscito, come me, a riunire tante persone su un progetto di cambiamento, le hai portate a votare a delle primarie che sono state un bel momento di partecipazione, e adesso che fai? Come sai e leggi anche noi stiamo coinvolgendo migliaia di persone su un progetto veramente civico, innovativo e inclusivo che superi le gabbie del centrosinistra, Centrodesta o Cinque Stelle e che unisca tutti su un programma di rinascita di Cagliari senza interferenze dei partiti nazionali, che obbligano spesso i propri iscritti a seguire strade diverse da quelle necessarie alla propria comunità . Per questa scelta coraggiosa tanti di noi vengono oltraggiati e derisi e perciò pagano un alto prezzo per difendere la loro libertà di credere in vie diverse da quelle percorse nel passato. E tu ora che cosa mi chiedi di fare? Di dire alla nostra gente "ragazzi, è stato bello, abbiamo scherzato!". Dopo la alleanza del tuo polo civico e parte di Forza Italia dovrei dire loro: "Adesso si torna dai partiti a chiedere loro che cosa si deve fare!". Andiamo a chiedere ai colonnelli, che hanno perso tutte le ultime battaglie politiche in città, ma soprattutto la credibilità, come battere il centrosinistra? Mi dispiace Pierpaolo, questo, a parere nostro, non è un passo indietro ma è un inversione a 'U', non e'  "Cambia Cagliari " ma "Continua Cagliari", con i partiti romani che ci guarderanno bisticciare come i polli di Renzo. La nostra battaglia non è contro uno o più singoli, foss'anche Zedda. La mia, e quella di tanti amici, è contro un sistema di potere che ha mortificato l'impegno e l'intelligenza dei cagliaritani che, come oggi avviene ancora grazie al Pd, dovevano passare attraverso il partito di governo per essere ascoltati. Mi dispiace Pierpaolo ma non mi interessa sedermi per discutere di assessorati o di chi sara' il prossimo governatore della Sardegna. Per  la prima volta, da decenni, qualsiasi cagliaritano potrà' ambire a rappresentare le sue istanze, senza liste predefinite ed amministratori predeterminati dalle segreterie di partito. Ti ricordo che questa si chiama democrazia liberale, quella per la quale io e te ci siamo spesi sin da ragazzi. Pertanto se  le tue proposte non sono, come diciamo a Cagliari con le solite "trasse" e "murighi" dei noti politicanti ma una vera volontà di rispondere alla richiesta di larga parte dei cittadini di far fare un passo indietro alle logiche dei partiti, con segnali indiscutibili di anteposizione degli interessi della nostra comunità , incontriamoci al più presto per unirci. Ma se tu non condividi questo nostro obiettivo, è meglio che entrambi si segua la nostra strada, io come candidato a sindaco scelto da parte di tanti cittadini provenienti da esperienze politiche diverse, e tu, legittimato da primarie, abbi il coraggio di candidarti senza farti condizionare dagli umori dei colonnelli alleati".