Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

È un cimitero per scalatori «Dopo 26 anni è ancora fermo il progetto per l'ampliamento»

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2016


SAN MICHELE.

Disponibili tante sepolture ma alcuni loculi sono a 6 metri d'altezza 


Certo, i futuri inquilini hanno poco di che essere felici. Ma il cimitero di San Michele ha ancora spazi sufficienti per accogliere nuovi ospiti. Una situazione migliore (ammesso che, per temi simili, si possa usare il termine “migliore”) rispetto a tante altre realtà dove, invece, gli spazi che ospitano le ultime dimore sono al collasso. Eppure, i problemi non mancano: in certi casi, le salme sono collocate in una sorta di attico, a cinque, sei metri dal livello del terreno. Un problema. Non per loro, naturalmente. Ma per i loro cari, costretti a prestazioni da alpinisti per depositare i fiori nei loculi.
LA SITUAZIONE Eppure, il problema potrebbe essere risolto facilmente. Anzi, era già stato risolto (sulla carta, ovviamente) già ventisei anni fa. «Il sindaco era Roberto Dal Cortivo, l'assessore Michele Di Martino mi incaricò di realizzare il progetto di ampliamento del cimitero». A parlare è Giovanni Saba, l'ingegnere cagliaritano a cui fu affidato quello che, adesso, si chiamerebbe “studio di fattibilità”. Lui si mise subito al lavoro. Senza, di fatto, avere alcuna direttiva. «Ho dovuto fare di testa mia», ricorda. Mica facile lavorare in questo modo. «Ogni volta che presentavo qualcosa mi veniva chiesto qualche aggiustamento».
IL CALVARIO Niente di nuovo sotto il sole: quando c'è di mezzo la burocrazia, i tempi diventano biblici. «Alla fine, ho presentato nove progetti diversi». Senza mai perdersi d'animo. «Sono ostinato e sono riuscito anche a farmi pagare». Non certo a peso d'oro. «In pratica, sono riuscito solo a coprire le spese. Perché, tra l'altro, facendo tutte quelle modifiche, mi sono ritrovato a dover anticipare tantissimi soldi di tasca mia». Ma l'iter, con la lentezza di una lumaca, è andata avanti. E, nel 2002, è arrivato anche l'ok da parte del Consiglio comunale. Tutto a posto? Naturalmente no: il fascicolo è rimstato bloccato negli uffici del servizio di Edilizia pubblica. Perché, nel frattempo, sono cambiate anche le norme e, dunque, è nata l'esigenza di produrre nuove documentazioni. Eppure, passo dopo passo, qualcosa si è mosso. «Nel 2009 il progetto è stato validato». Eppure, il progetto di Saba resta ancora un disegno sulla carta.
GLI OSTACOLI Perché ci sono ancora tantissimi problemi da risolvere: per allargarsi, il cimitero deve “sfondare” sul lato nord, tra Su Planu e viale Monastir. Trentadue ettari da espropriare per realizzare venticinquemila nuovi loculi. Appunto, il problema, attualmente, sembra essere legato proprio agli espropri. «Addirittura, come dimostrano le mappe catastali, in uno di questi terreni, esiste una costruzione che è un abuso edilizio». La saggezza popolare suggerisce che “a pensare male si fa peccato ma spesso si azzecca”. «Mi viene il dubbio che uno dei freni all'ampliamento del cimitero sia proprio la volontà di non creare problemi all'autore di questo abuso».
L'INSISTENZA Ma lui non si rassegna. «Ho parlato con l'assessore Marras e con il sindaco Zedda per convincerli a intervenire. Perché i frequentatori del cimitero sono tanti ed è giusto che non abbiano troppi problemi quando vanno a trovare i loro cari». In effetti, pretendere che persone anziane siano in perfetta forma fisica per poter inerpicare nelle scale e raggiungere gli ultimi piani è davvero troppo. «Non più di un anno fa», conclude Saba, «una persona è caduta da una scala. Per sua fortuna, era giovane e, soprattutto, era salito solo per un metro e mezzo. Di conseguenza, non si è fatto troppo male. Ma bisogna aspettare l'incidente grave per fare un intervento che è diventato ineludibile?».
Marcello Cocco