Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Licenziamenti? No, rimpiazzi

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2016

COMUNE. Accuse al Governo:«I furbetti si potevano già cacciare. Snellite la burocrazia»

Sindacati contro Renzi: «Ci faccia sostituire i pensionati»


Quarantotto ore per caricare la gamba e sferrare il calcione che sbatte fuori dalla porta il dipendente pubblico assenteista, stabilisce la nuova norma del Governo Renzi sul licenziamento nella pubblica amministrazione. E, se il dirigente non lo fa, allora si licenzi il dirigente. «Peccato però che in due giorni», scuotono la testa i sindacalisti del Comune, «non fa neanche in tempo a giungere la raccomandata al lavoratore e che esista il diritto del lavoro».
LE NORME Dopo lo scandalo del Comune di Sanremo, dove a lavorare ci andava solo chi voleva e quando voleva, teoria del Governo e realtà negli uffici pubblici non sembrano andare a braccetto. Almeno, non secondo i rappresentanti della Funzione pubblica di Cgil e Cisl all'interno di un altro Comune: quello cagliaritano. «Il provvedimento del Governo preoccupa più del problema che vuole risolvere», tuona Nicola Cabras (Rsu Cgil). «Le norme sul licenziamento dei furbetti esistevano già: chiediamoci casomai perché a Sanremo e altrove non siano state applicate», aggiunge Paola Sarigu della Rsu Cisl. E poi: «Chi licenzia il dirigente che non licenzia»?
L'ASSESSORE Paola Loi, che del Personale è assessore, cammina sulla linea di confine. «Le nuove norme del Governo», premette, «devono essere lette come un richiamo alla responsabilità diffusa, alla moralità, all'importanza del lavoro che si svolge per rendere un servizio ai cittadini. Trovato un messaggio positivo, voler vedere scorrere il sangue mi sembra davvero eccessivo e sono assolutamente convinta che, qui al Comune, questa frusta non sarà mai necessaria». I dati sembrano darle ragione: i procedimenti disciplinari sono pochi (leggere l'articolo qui a destra) «e per motivi non gravissimi», precisa l'assessore Loi: «Significa che in Municipio non esistono situazioni patologiche bemsì pochi casi isolati, diversi dei quali si risolvono per il meglio».
I SINDACATI Per ore, ieri mattina, i sindacalisti comunali riuniti in assemblea hanno commentato i problemi, per così dire, aziendali senza però trascurare la questione delle nuove norme sui licenziamenti. Alla Cisl parlano di “armi di distrazione di massa”: «Vogliono distrarre gli italiani», sostiene Paola Sarigu, «dai veri problemi che rallentano, in certi casi impediscono, il funzionamento della macchina pubblica. Serve una riforma, è evidente, e poi c'è il problema degli organici: i dipendenti vanno in pensione senza che siano sostituiti, e chi resta ha carichi di lavoro sempre più pesanti. Inoltre», conclude, «davanti a casi eclatanti come quello del Comune di Sanremo, i sindacati si astengano da ogni difesa del lavoratore assenteista». Peraltro, il ridursi del personale davanti a compiti sempre crescenti rappresenta un grosso problema anche secondo l'assessore Loi: «I nostri dipendenti comunali lavorano, ma senza i rimpiazzi dei pensionati i rallentamenti nei servizi sono inevitabili». Stessa reazione alla Cgil Funzione pubblica: «Ammettiamo», fa notare Nicola Cabras, «che nel nostro Comune ci fossero, e invece non ci sono, due assenteisti: davvero tutte le lungaggini nei servizi che offriamo sarebbero eliminate, se fossero licenziati e sostituiti? Assolutamente no, fermo restando che l'assenteista fa male all'ente, ai cittadini e anche ai colleghi che dovranno svolgere il suo lavoro, quindi dev'essere licenziato, com'era già possibile fare». Però resta il problema dovuto al fatto che il cittadino chiede servizi, ma tutti i Comuni sono sempre più lenti nel garantirli. «Ridurre la burocrazia e snellire le procedure: ecco che cosa servirebbe», fa notare Cabras, «invece il Governo Renzi approva provvedimenti che parlano alla pancia della gente, non alla testa. I problemi della pubblica amministrazione non saranno risolti con la caccia alle streghe, che oltretutto sono pochissime».
Luigi Almiento