Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centrosinistra e Psd'Az, si tratta Chessa: «Niente ancora di definito»

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2016

VOTO 2016. Il segretario sardista precisa la proposta: puntiamo al rilancio dei valori identitari

 

 

Non ha fretta. «Ma ormai l'intesa è vicina». Gianni Chessa, segretario cittadino del Psd'Az, si concede il lusso di un supplemento d'attesa: «Per osservare. Ascoltare. E valutare». Cinquantacinque anni il 27 febbraio, il consigliere sardista (capogruppo a palazzo Bacaredda è Roberto Porrà) in questa prima fase di campagna elettorale si muove con cautela, attento a non concedere più di quanto richiedano le circostanze. Quali? «Le mosse degli schieramenti, per esempio». Ex assessore al Patrimono appalti e contratti dal giugno 2006 al febbraio 2008 nella seconda Giunta Floris, Chessa ricorda un particolare: «Mi chiesero se volessi fare l'assessore anche in occasione della prima consiliatura con Floris sindaco. Rifiutai». Inesperto? «Sì. Non avevo la giusta esperienza. Preferii fare la gavetta come consigliere. Questo per dire che ogni scelta va soppesata. Merglio immaginare le conseguenze di ogni decisione».
Le circostanze attuali sono diverse: in fondo deve aderire o meno a una coalizione.
«Ma a certe condizioni, per noi centrali».
Con chi state discutendo?

«È in corso un dialogo importante, anche avanzato, con il centrosinistra. Nulla di definito, per il momento».
Previsioni?
«Abbiamo incontri frequenti per esaminare la situazione e poi fare una scelta».
La farà lei?
«Scelte simili non possiamo farle né io né il presidente nazionale in perfetta solitudine ma soltanto coinvolgendo la base per una consultazione democratica. Questo modo di procedere è un tratto distintivo del nostro modo di fare politica».
Avvertite un aumento di interesse per il tesoretto di voti sardisti?
«Registriamo una crescita di interesse nei nostri confronti non soltanto di ipotetici alleati ma anche di vari strati della società cittadina».
I punti del vostro programma sono poco noti.
«Presto li presenteremo pubblicamente: la città e i cagliaritani sono e resteranno argomenti prioritari».
Che spinta in più può dare il Psd'Az al centrosinistra o a qualsiasi altro schieramento?
«In cima alla nostra proposta c'è il desiderio di esaltare, facendolo riemergere appieno, il senso di appartenenza di tutti i sardi ai valori del sardismo. In fondo siamo tutti sardi e sardisti e sentiamo il dovere di contribuire al recupero di questi valori identitari».
Come riuscirci?
«Impegniandoci a portare a compimento la nostra politica, fatta di scelte coerenti e chiare, contrariamente a quanto sto vedendo in giro».
Allude al proliferare di liste civiche?
«Noto che c'è un pullulare di candidati sindaco. Ma che senso ha? Anch'io, che nelle ultime elezioni comunali ho messo insieme 1316 voti, potrei con diritto annunciare la candidatura a sindaco. Avremmo la forza, uniti a qualche altro partito, di presentarci all'elettorato».
Perché non lo fa?
«Perché è più sensato fare una proposta il più possibile coerente con le attese della città e dei cagliaritani. Quindi rinuncio alla candidatura - ipotesi che realisticamente non ho mai preso in considerazione - a favore di una progetto che veda più partner d'accordo su vari punti di un programma corale».
Il centrodestra non vi corteggia?
«La loro tendenza ai personalismi ha reso inutile qualsiasi dialogo. Avevano Giuseppe Farris, eppure questi, sentitosi isolato, ha rinunciato alla candidatura. Ora il giocattolo è rotto. Il centrodestra si ritrova frazionato in vari candidati sindaco con Massidda, Vargiu e lo stesso Casu. Un altro candidato di Forza Italia frantumerebbe ancora di più il panorama a favore del centrosinistra e dei grillini».
Quali novità ha registrato?
«Nessuna. Massidda e Vargiu sostengono di lavorare per la città ma, mi chiedo, dov'erano negli ultimi vent'anni? Io posso dire, come assessore, di aver fatto opere pubbliche per Cagliari. Loro, un ex senatore e un parlamentare, possono dire altrettanto?».
Pietro Picciau