Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli elettori giudicano i politici I sindaci recuperano appeal

Fonte: L'Unione Sarda
12 gennaio 2016

Guadagnano punti Zedda e Tendas, scende Sanna, Soddu è il più popolare

 

Sindaci amati, detestati o criticati soltanto un po'. Certo, si tratta di un sondaggio, non ha niente di scientifico e non si deve interpretare come un'analisi sulle intenzioni di voto, ma il giudizio del popolo fa giustamente tremare i primi cittadini italiani. Il consenso, nel complesso, è in salita, merito anche degli ultimi eletti, perché - come si sa - all'inizio si registra sempre un clima da luna di miele. Alla domanda “dia un giudizio sull'operato del sindaco nell'arco del 2015. Se domani ci fossero le elezioni lei voterebbe a favore o contro?”, in media quasi il 55% degli intervistati si è dichiarata “a favore”. I sardi sono in ordine sparso nella tradizionale classifica nazionale fatta da Ipr Marketing per Il Sole 24 Ore, e in linea di massima godono di una certa stima. Recuperano punti Massimo Zedda (Cagliari) e Guido Tendas (Oristano), scende Nicola Sanna (Sassari) che comunque sta molto più in alto nella graduatoria, la performance migliore è di Andrea Soddu (Nuoro), che però si è insediato solo la scorsa primavera. Tutti hanno perso terreno rispetto alla simpatia che riscuotevano al principio del loro mandato.
CAGLIARI Massimo Zedda , di Sel, 40 anni appena compiuti, a Palazzo Bacaredda dal 2011 e ricandidato per le amministrative di maggio, ha portato a casa il 54% degli encomi (l'anno scorso erano 50,5). «Penso che l'apprezzamento dei cittadini sia dovuto a interventi importanti, percepiti immediatamente, come la riqualificazione di alcune zone della città, il Poetto innanzitutto», sottolinea il diretto interessato. «Un elemento di debolezza? Non riuscire a far comprendere l'enorme lavoro dietro le quinte, quello che non si tocca con mano, ancora più importante di quello evidente». Commenta Giuseppe Farris , capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale: «Su queste rilevazioni Zedda è sempre stato in altalena. La cosa migliore che ha fatto? Portare avanti qualche progetto ereditato dalla precedente Giunta, come ad esempio il lungomare Poetto. La peggiore? Non avere alcuna idea sui beni identitari, il Bastione, l'Anfiteatro, Tuvixeddu, abbandonati, privati di ogni tentativo di essere ricollocati al centro della città».
ORISTANO «Sono sinceramente meravigliato del risultato ottenuto». Guido Tendas , 65 anni, Pd, primo cittadino di Oristano dal 2012, già professore di storia e filosofia e sindacalista Cgil, guadagna un punto. «Mi attaccano in molti, mi accusano di essere un “dittatore”, invece scopro che se le elezioni fossero domani potrei avere successo. Sono un decisionista, e penso che i cittadini apprezzino, ad esempio, la riconversione di Torregrande: via l'azienda petrolifera e riqualificazione in chiave turistica. Era un progetto fermo dal '98. Un cruccio? Non essere ancora riuscito a concludere la trattativa col ministero delle Finanze per ottenere l'area dell'ex carcere, dove vorremmo realizzare il Museo della storia della città». Forti critiche da Giuliano Uras , Udc, uno dei leader dell'opposizione: «Tendas? Non sa ascoltare, non ha contatti con la gente, non accetta consigli, e tutto questo ne fa un uomo solo, il suo stesso partito lo sta mollando. Una cosa positiva? Il nuovo insediamento turistico che sorgerà a Torregrande».
NUORO «Credo che l'opinione positiva sia dovuta in particolare al contatto continuo con la popolazione, e al grande lavoro di squadra del mio esecutivo», spiega Andrea Soddu , 41 anni, sindaco nuorese eletto in una coalizione di centrosinistra, avvocato penalista. «Sono soddisfatto di questi sei mesi di governo, e sto costruendo una rete di rapporti con i territori. Una cosa negativa? Non riusciamo a fare abbastanza per le fasce deboli, contro disagio e povertà». Attacca Leonardo Moro (Pd): «All'inizio c'è la luna di miele con gli elettori, è ovvio, la gente vede il cambiamento, loro sono i “nuovi”, i giovani, c'è una certa ingenuità, presto si scontreranno con la dura realtà. Lui vuole spostare il palazzetto dello sport, il campus universitario, il museo dell'identità, e rischiamo di perdere i finanziamenti. Cosa ha di buono? L'entusiasmo».
SASSARI È contento (nonostante il calo) Nicola Sanna , 52 anni, dipendente regionale di Laore in aspettativa, sindaco Pd di Sassari dal 2014. «Trovo che il sondaggio risponda alla realtà. Ho vissuto un anno di difficoltà politiche, ma vedo che agli elettori ispiro fiducia e credibilità. Cosa mi strugge? Il crollo della rotonda di Platamona, soltanto grazie alla provvidenza non si sono perse vite umane». Secondo Giancarlo Carta , consigliere di Forza Italia, «Sanna doveva dimettersi quando non aveva più la maggioranza, invece ha continuato a vivacchiare e la città sta pagando il prezzo del malgoverno. Intendiamoci, è una brava persona, non posso dire che è antipatico, ma è un muro di gomma, gli diciamo le peggiori cose e lui non reagisce. Alla discesa dei Candelieri, il 14 agosto, la gente l'ha fischiato molto, si affacciava alle finestre battendo sui coperchi delle pentole per fare più chiasso. E lui? Niente, non ha fatto una piega. Sempre sorridente».
Cristina Cossu