Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Lo stadio? Lontano da Cagliari»

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2009

Sant'Elia. Il presidente avrebbe opzionato un'area che confina con la statale 131 

Cellino: «Non credo che il Comune costruirà nuove tribune»

Nuovo botta e risposta col Comune sul futuro del Sant'Elia e dell'impianto che ospiterà il Cagliari.
«Mi dispiace, ma non ci credo. Sono anni che sento dire le stesse cose. Oggi qualcuno dice di volerci mettere in condizione di giocare un'eventuale coppa europea. Ma è l'ennesima presa in giro, visto che non ci sono più i tempi per ottenere la licenza dell'Uefa per il Sant'Elia. Si figuri se non mi andrebbe bene un lavoro fatto dal Comune, ma so che si tratta dell'ennesima illusione. A questo punto credo che, se e quando deciderò di fare un nuovo stadio, sarò costretto a costruirlo lontano da Cagliari. Pensi che ho già opzionato (con promessa di acquisto entro 24 mesi) un'area che confina con la statale 131». Massimo Cellino aveva giurato di non intervenire più sulla querelle stadio Sant'Elia. Ma le novità in arrivo dal Comune (un'ipotesi di abbattimento delle vecchie tribune, con nuovi spalti da realizzare a ridosso dell'attuale terreno di gioco, tutto o quasi a spese dell'amministrazione) quasi lo costringono a (ri)prendere posizione.
Non le piace nemmeno questa novità?
«Guardi, se il Comune facesse questi lavori e mi mettesse a disposizione uno stadio funzionale sarei la persona più felice del mondo. Ma sono assolutamente certo che non lo farà mai. Almeno nel corso di questa consiliatura».
Non crede che il sindaco Floris voglia ristrutturare il Sant'Elia in vista di un'eventuale qualificazione Uefa?
«Ma quale Coppa Uefa? Domani scadono i termini per la concessione della licenza e per il Sant'Elia non abbiamo le carte in regola. Se pure ci qualificassimo all'Europa league (il nome che dal prossimo anno assumerà la vecchia Coppa Uefa) saremmo costretti a giocare le gare interne nella Penisola. Avevo chiesto al presidente del Parma Tommaso Ghirardi di prestarci il suo stadio e lo avrebbe anche fatto. Ma la sua squadra è in serie B e lui non ha nemmeno presentato la domanda di licenza».
Uefa e o no, perché non crede alle buone intenzioni del Comune?
«Mi devo ripetere. Uno che ha buone intenzioni agisce sempre alla luce del sole e non cerca continuamente di allungare i tempi per le risposte. Pensi che il Comune mi ha citato in giudizio sostenendo che non avrei pagato canoni per 50 mila euro. A me, che ho pagato una fattura da 120 mila euro ad Abbanoa per consumi idrici (sicuramente causati da qualche perdita nella rete idrica) che invece sono di competenza dell'amministrazione».
Ma non è il Comune che si occupa delle manutenzioni?
«Ma quando mai? Ho realizzato a mie spese l'installazione dei tornelli e i lavori per l'adeguamento dello stadio al decreto Pisanu. Per me l'amministrazione non esiste, il mio unico riferimento sono i tifosi. Loro sì che vogliono veramente bene alla squadra e alla società».
Dunque né nuovo stadio, né ristrutturazione dell'attuale?
«Ormai con il Comune non c'è dialogo, non mi aspetto nemmeno che mi coinvolgano in questo presunto nuovo progetto che è venuto fuori sulle pagine de L'Unione sarda . Anzi, sa cosa le dico? Quando avrò voglia di fare un nuovo stadio credo proprio che lo costruirò lontano da Cagliari. Con interlocutori che non penseranno solo a crearmi problemi».
Il solito “penultimatum”?
«Può essere considerato tale anche se avessi già opzionato (con promessa d'acquisto entro due anni) un'area sul quale realizzare il nuovo impianto? E allora sappia che terreni e progetti ci sono già. Mi manca solo la voglia».
E dove si trovano?
«Confinano con la statale 131, non svelo il Comune di appartenenza solo per correttezza nei confronti dei soggetti istituzionali coinvolti. Non mi sembra il caso di tirar dentro altre persone. Anche se sono convinto che, nel caso, riuscirei a ottenere tutte le autorizzazioni necessarie».
E del Sant'Elia cosa ne sarebbe?
«Lo chieda all'amministrazione comunale. Io non volevo certo speculare sull'attuale stadio. Anzi, auspicherei che finalmente si faccia qualcosa per quel quartiere. Ma dovrei ripetere ancora una volta tutte le considerazioni politiche che ho già fatto in passato».
Lei ha sostenuto che il credito sportivo non finanzia più le società. Eppure la Juventus ha appena acceso un mutuo da 50 milioni di euro.
«Ma andate a vedere come si è comportato il Comune di Torino e confrontate il suo atteggiamento con quello dell'amministrazione di Cagliari. La verità è che, dopo la legge Melandri, si può fare quasi tutto. Ma servono le condizioni. E in questa città non si sono create».
C'è chi dice che le polemiche sullo stadio possano anche condizionare le prestazioni della squadra nel finale del torneo. È un rischio concreto?
«I calciatori devono pensare solo a giocare. Come hanno fatto a Bologna. Quest'anno con un inizio diverso saremmo stati ancora più su in classifica. Stadio o non stadio».
ANTHONY MURONI

30/03/2009