Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Bilancio ingessato, rivedere il patto di stabilità»

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2009

Comune. L'assessore Farris e il consigliere Tumatis: «Un Odg in Consiglio» 



L'amministrazione comunale non si può permettere di varare un bilancio che tenga conto di meri calcoli ragionieristici: «Se necessario si può e si deve mettere in discussione il patto di stabilità». A sostenerlo sono l'assessore al Personale Giuseppe Farris e il consigliere comunale Claudio Tumatis, entrambi espressione della lista “Lavoro e quartieri”: «Il documento che presto approderà all'esame del Consiglio è stato impostato in modo rigido dagli uffici per evitare la violazione del patto - ricorda Farris - l'unica scelta politica che caratterizza la delibera è quella, largamente condivisibile e proposta dal sindaco, che riguarda i cospicui finanziamenti per il rifacimento delle strade».
I RISCHI Il consigliere Tumatis pone l'accento sulle penalizzazioni che rischiano di colpire i cittadini: «Anche un Comune virtuoso come il nostro risulta paralizzato. Basti pensare che i proventi di eventuali dismissioni immobiliari non possono finanziare gli investimenti. In questo modo, per esempio, la programmazione portata avanti dall'assessorato al Patrimonio verrebbe vanificata». Un ragionamento ripreso dall'assessore Farris: «A prescindere dalla circostanza che le nuove norme disegnano un'impostazione contraria ai principi del federalismo, a lasciare maggiormente perplessi è la conseguenza del sostanziale blocco della spesa. Per fronteggiare la dilagante crisi economica e finanziaria sarebbe stato opportuno immettere liquidità nel mercato. Con le risorse contenute nelle casse del Comune si potevano progettare e realizzare nuove opere. In questo modo, evidentemente, il cammino per uscire dalla crisi diventa più lungo e più complesso».
L'APPUNTAMENTO È rinviato alla prossima riunione di Consiglio: «La lista Lavoro e quartieri presenterà un odg in cui si chiederà di discutere del patto di stabilità - preannuncia Tumatis - mai come in questo caso è necessario che le scelte siano consapevoli». Concorda l'assessore: «Servirebbe un confronto anche con le parti sociali, le organizzazioni datoriali e, più in generale, con i principali attori dell'economia cittadina - conclude - dalla concertazione possono nascere decisioni maggiormente partecipate». ( a. mur. )

30/03/2009