Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La fenomenale arte di Steven Isserlis

Fonte: La Nuova Sardegna
27 marzo 2009

VENERDÌ, 27 MARZO 2009

Pagina 38 - Cultura e Spettacoli

Il celebre violoncellista, in tandem con la pianista Connie Shih, ha emozionato il pubblico del Comunale


Stagione Lirica, stasera è di scena il Trio Makhtin-Berezovsky-Kniazev




GABRIELE BALLOI

CAGLIARI. Grandioso, fenomenale Isserlis! Chiunque non abbia ancora imparato ad amare la musica da camera dovrebbe, almeno una volta, sentire dal vivo questo superbo violoncellista. Anche l’orecchio musicalmente meno avvezzo non potrebbe infatti restarne indifferente. Un’occasione da non perdere quindi era quella di martedì, per la Stagione del Lirico, quando sul palco del Comunale l’artista britannico è salito, insieme alla pianista canadese Connie Shih, ad eseguire pagine di Mendelssohn, Schumann, Janàcek e Martinu. Con il suo Stradivari del 1730 (messogli a disposizione dalla Nippon Music Foundation) già fu ospite del Lirico quattro anni fa, quando eseguì il «Concerto per violoncello e orchestra» op.104 di Antonìn Dvorák, diretto pregevolmente da Yves Abel.
Questa volta, invece, Steven Isserlis ha affrontato un repertorio interamente cameristico, partendo dal cuore del Romanticismo ottocentesco per arrivare, poi, all’eclettismo di primo Novecento. I suoi recital da tempo si distinguono non solo per qualità tecnico-interpretative, ma anche per l’originalità della loro programmazione. Dopotutto, Isserlis non ha alcuna difficoltà a muoversi fra autori e stili notevolmente diversi, spaziando dal periodo barocco alle composizioni contemporanee, eseguite in certi casi anche in prima assoluta.
Questa volta ha esordito con la «Sonata n.2 in re maggiore» op.58 di Felix Mendelssohn. Già qui si poteva mirare la prodigiosa maestria della sua tecnica, l’abilità e la precisione con cui fraseggiava: il “legato”, il “vibrato”, i colpi d’arco, i colori, le più piccole nuances di timbro. Tutto è dosato, studiato e pensato con estremo puntiglio, eppure, allo stesso tempo, si ha nel risultato la sensazione di una freschezza e una spontaneità quasi “improvvisative”. Connie Shih si dimostra subito un’eccellente compagna d’esecuzione, il dialogo fra pianoforte e violoncello è serrato, fluido, perfettamente equilibrato.
Dal lirismo soave e apollineo di Mendelssonh, si passa ai tormenti interiori, all’anima febbrile della trascrizione che Isserlis stesso ha fatto della Sonata n.3, opera postuma di Schumann, scritta originariamente per pianoforte e violino, e non per il violoncello! Era ovvio, perciò, aspettarsi un qualcosa di pirotecnico, di acrobatico, che difatti c’è stato: dall’inizio alla fine questa pagina schumanniana ha impegnato il violoncellista in una serie di passaggi tecnicamente ostici, ma superati da Isserlis con una destrezza che poco o nulla avrebbe da invidiare a un virtuoso del violino. Naturalmente, il virtuosismo non è il suo unico pregio. Incantevole, ad esempio, è stato in «Pohàdka» di Leos Janàcek, dov’era splendido il “pizzicato”, così vibrante e corposo, il “martellato” sulle diverse zone delle corde, per una varietà timbrica davvero impareggiabile.
Isserlis sa passare da un suono levigato ad uno ruvido con estrema facilità, così tira fuori una gamma di tinte pressochè inesauribile anche dalla «Sonata n.1 H.277» di Bohuslav Martinu, soprattutto nel finale, brioso e trascinante.
La Stagione concertistica del Lirico prosegue questa sera al Teatro Comunale con il diciottesimo appuntamento, alle ore 20.30 affidato ad un ensemble cameristico d’eccezione quale è il Trio Makhtin-Berezovsky-Kniazev, composto dal violinista Dmitri Makhtin, dal violoncellista Alexander Kniazev e dal pianista Boris Berezovsky. Il programma musicale della serata prevede l’esecuzione del Trio n. 1 in re minore op. 49 di Felix Mendelssohn; Trio in la minore op. 50 di Pëtr Il’ic Cajkovskij.