SAN BENEDETTO.
L'altare è in fondo a un corridoio, tra i box di un salumificio e un panificio, il calice del vino è poggiato su un tavolino in plastica. Preghiere, canti e launeddas al mercato di San Benedetto. «Veniamo qua, in questo luogo di lavoro per sentirci una grande famiglia». Don Massimo Noli, parroco di San Benedetto della chiesa di Santa Lucia, con poche parole abbraccia e accoglie tutti. E parla del valore di una messa in un luogo insolito, dove si lavora e tanta gente si incrocia e affolla le corsie. L'invito è quello di fermarsi per almeno mezz'ora.
Le launeddas del maestro Luigi Lai accompagnano il messaggio di speranza lanciato nel corso della tradizionale messa di Natale che si celebra al mercato, alle 8.30, quando l'invasione dei clienti è già in corso. Antonello Lai, una vita al mercato, è l'anima di questa iniziativa annuale: «Io vedo la presenza a questa celebrazione come una preziosa manifestazione d'affetto», poi la commozione spezza la frase. Del resto, riflette il sindaco Massimo Zedda, alla messa insieme all'assessora alle Attività produttive Barbara Argiolas, «siamo in un luogo simbolo della città».
Alcuni operatori hanno lasciato le postazioni per sedersi tra i banchi che, al mercato, diventano sedie pieghevoli in legno. «È bellissimo per noi partecipare», dice Maurizio Loi.
Mariangela Lampis