Rassegna Stampa

web sardiniapost.it

Cinema, tre giorni di incontri a Cagliari per parlare di identità e sviluppo sostenibile

Fonte: web sardiniapost.it
15 dicembre 2015

 

Il cinema realizzato in Sardegna incontra a Cagliari le altre “piccole patrie” della produzione cinematografica europea: da oggi fino a mercoledì 16 dicembre la Cittadella dei Musei ospita il convegno internazionale “Estetica, identità e industria culturale del cinema locale”, tre giornate di approfondimento organizzate dall’Università di Cagliari dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio e CELCAM, Centro per l’educazione ai linguaggi del cinema, degli audiovisivi e della multimedialità in collaborazione con la Fondazione SARDEGNA Film Commission all’interno del progetto Heroes 20.20.20.

L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico, del dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari, del dipartimento di Lingue Straniere dell’Università norvegese di Bergen, e del patrocinio dell’Assessorato della Pubblica istruzione della Regione Autonoma della Sardegna. Dialogheranno sui temi dell’identità e della sostenibilità delle industria audiovisiva studiosi e ricercatori delle Università, stakeholder della filiera, professionisti del cinema, Film Commission italiane ed europee, innovatori sia nei processi di produzione che nelle politiche finalizzate all’ampliamento del pubblico. Il convegno si caratterizza anche per una speciale attenzione alla sostenibilità: gli organizzatori hanno messo in atto un modello di gestione green dell’evento per diminuirne l’impatto ambientale, anche grazie a CTM CAGLIARI che partecipa garantendo la mobilità sostenibile degli ospiti.

IL TEMA – Come recita il sottotitolo “Sardegna e periferie europee dagli anni Novanta a oggi: racconto dei territori e sviluppo sostenibile”, nel convegno internazionale si vuole guardare all’industria audiovisiva come sostenibile focalizzando l’attenzione sugli ultimi venticinque anni di produzione filmica realizzata in Sardegna. L’intento è inquadrare ricorrenze e complessità del cinema made in Sardegna a raffronto di esperienze maturate in contesti territoriali affini, per la presenza di una lingua minoritaria per esempio, e per una forte connotazione del paesaggio, o di altri elementi identitari della cultura e della storia dei territori ‘periferici’ europei. Ecco così il cinema del Friuli Venezia Giulia, della Puglia, della Sicilia, ma anche d’Irlanda, Serbia, Galizia, Galles e Olanda, per tracciare una prospettiva di sviluppo e di sfide per l’industria audiovisiva dei territori, messa in tensione con i temi chiave dell’estetica, dell’identità’ e della sostenibilità.

“Il convegno – spiega Antioco Floris, direttore del CELCAM e coordinatore dell’inziativa – nasce da una ricerca sviluppata con Ivan Girina, del King’s College di Londra per individuare una serie di punti di forza nel cinema fatto in Sardegna, che lo rende simile alle produzioni di altre realtà culturali e geografiche periferiche rispetto al ‘mainstream’. È possibile interpretare il cinema in Sardegna con modelli utilizzati per leggere il cinema iraniano, irlandese, danese, collocando nel quadro internazionale la nostra realtà. Da questa ricerca – conclude Floris – emerge come la ricchezza del cinema fatto in Sardegna sta proprio nella forza dell’identità. Con questa idea abbiamo coinvolto le realtà più rappresentative in Sardegna, dalla Film Commission all’Isre, dall’Università di Sassari a Moviementu”.

“La Film Commission è stata coinvolta dall’Università per tracciare l’evoluzione del cinema prodotto in Sardegna negli ultimi anni, rilevando un fenomeno trasversale, per alcune sue modalità, che unisce l’isola ad esperienze simili, in Italia e in Europa”, commenta la direttrice della Fondazione Film Commission Nevina Satta. “È un primo appuntamento di una serie di incontri in cui ospiti italiani e stranieri racconteranno il punto di vista delle altre periferie d’Italia e d’Europa, per capire anche il ruolo delle istituzioni come le film commission per il potenziamento del cinema dei territori. Il cinema made in Sardegna – conclude Nevina Satta – crediamo sia rappresentato non solo da autori sardi, ma da tutti coloro che hanno trovato nella Sardegna un luogo di ispirazione e uno spazio di sperimentazione produttiva sostenibile”

IL PROGRAMMA – Ricco e prestigioso il parterre di relatori in tre dense giornate articolate in cinque sessioni tematiche. Si parte lunedì alle 9.15 con un focus sul tema “Estetiche e identità: problemi”, coordinato da Antioco Floris (Università di Cagliari) e gli interventi di Franciscu Sedda (Università Tor Vergata, Roma), Fabio Rossi (Università di Messina), Daniele Dottorini (Università della Calabria), Felice Tiragallo (Università di Cagliari), Ivan Girina (King’s College, London), Karl Schoonover (University of Warwick) e Pauline Burt, Direttrice del Ffilm Cymru Wales.

Sempre lunedì, ma di pomeriggio (a partire dalle 15), i lavori si concentrano sul tema “Piccole patrie” sulle fabbriche di cinema di Friuli Venezia Giulia e Veneto (con il caso Jole Film di Marco Paolini). Con il coordinamento del già citato Ivan Girina Enrico Biasin (Università di Udine), Carmelo Marabello (IUAV, Venezia), Denis Lotti (Università di Padova). Dall’Italia all’Europa: alle 16.40 spazio a “When the Local meets the Global”, coordinato da Nevina Satta con finestre aperte sul cinema europeo. Contributi da Galizia e Catalogna con Ángel Luis Hueso Montón (Universidad de Santiago de Compostela) e Anna Petrus Pons (Universitat Internacional de Catalunya), dalla Serbia con Dusica Todorovic (Università di Belgrado), dalla Croazia con Etami Borjan (University of Zagreb), dall’Olanda con Els Rientjes (Film Fonds Netherlands) e dall’Irlanda attraverso Jane Doolan (Film Producer, Ireland).

Ricchissimo anche il programma di martedì 15. Apre la giornata un focus sul tema “Isole, periferie” coordinato da Lucia Cardone (Università di Sassari). Intervengono Federico Giordano (Università per stranieri di Perugia), Fabien Landron (Università di Corsica “Pasquale Paoli”), Christian Uva (Università Roma Tre), Gianni Olla (critico cinematografico). Lucia Cardone coordina anche il successivo focus, intitolato “Sardegna: nuovo cinema e nuovi luoghi” e dedicato alle tante location – reali o ancora solo potenziali – che è in grado di offrire l’isola dei Nuraghi. Intervengono Marco Gargiulo (Universitetet i Bergen) e Myriam Mereu (Università di Cagliari), Maria Bonaria Urban (Universiteit van Amsterdam), Birgit Wagner (Universität Wien) e il critico cinematografico Sergio Naitza.

Sessione pomeridiana, a partire dalle 15, interamente dedicata a “Case studies / Experiences”. Con il coordinamento di Marco Gargiulo (Universitetet i Bergen), tengono le loro relazioni Lucia Cardone (Università di Sassari), Paolo Piquereddu (ISRE), i registi Salvatore Mereu e Michela Anedda, David Bruni (Università di Cagliari), Nevina Satta – Susanna Tornesello (Fondazione Sardegna Film Commission), Marco Pitzalis (Università di Cagliari) e Marco Antonio Pani (montatore e regista e Presidente Associazione Moviementu).

La terza e ultima giornata, mercoledì 16, si apre alle 9.15 con un focus sul tema “Audiovisivo, territori e il ruolo inclusivo delle istituzioni”: un confronto tra Stefania Ippoliti (presidente IFC, l’associazione delle Film Commission italiane), Simone Moraldi (FLAG Film Literacy Advisory Group), Alessandro Gropplero (Friuli Venezia Giulia Film Fund), Cristina Piscitelli (Apulia Film Commission). Lo sguardo si stringe sulla Sardegna con gli interventi di Massimo Mancini (direttore Teatro Stabile della Sardegna), Stefano Asili (Università di Cagliari) e Barbara Argiolas (Assessore alle politiche per lo sviluppo economico e turistico, Comune di Cagliari). Al coordinamento del convegno è affidata la chiusura e la restituzione degli spunti emersi della tre giorni.