Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Mancano le case e il Comune perde i soldi»

Fonte: La Nuova Sardegna
24 marzo 2009

MARTEDÌ, 24 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Un finanziamento da tre milioni per costruire abitazioni popolari è stato dirottato al G8 



Marisa Depau (Pd): «La Regione ha spostato i fondi perché non venivano utilizzati»




CAGLIARI. «Il Comune ha perso circa tre milioni di euro per realizzare case popolari: sono passati a La Maddalena per il G8. Non è possibile continuare in questo modo», lamenta Marisa Depau, consigliera comunale del Pd, da sempre attenta ai problemi dei senza tetto. «Il livello di guardia - precisa - viene continuamente superato e per colpa della giunta comunale. Questa ha i finanziamenti, i progetti e le aree (nelle vie Tuveri, Eleonora d’Arborea, Abruzzi, Flumentepido, Parigi e nel quartiere di Mulinu Becciu) per risolvere l’emergenza abitativa, ma continua a non intervenire. Ora, tra breve, sarà esposta la nuova graduatoria per gli alloggi residenziali pubblici. Solo che non vi sono case da consegnare. Le ultime, in via Premuda, sono state date a ottobre». I tre milioni «persi» fanno parte dei 7 milioni e 800mila stanziati dalla Regione nel 2005, «di questi il Municipio ne ha utilizzato un milione e 700mila».
«Altri 2 milioni e 679mila - prosegue Depau - sono stati destinati dalla Regione al recupero delle case del Comune, gli ultimi 3 e 120mila sono stati spostati a La Maddalena». Inoltre vi sono «altri fondi non utilizzati «come i 2 milioni e 470mila stanziati dalla Regione per la casa nel novembre 2006; e gli 8 milioni e 480mila del contratto di quartiere secondo, finalizzati a Mulinu Becciu: per la demolizione delle vecchie case parcheggio e la loro ricostruzione in modo più adeguato. Su quest’ultimo intervento c’è stato anche un ricorso al Tar, ma di fatto è tutto fermo e rischiamo di perdere anche questi finanziamenti».
Nell’ottobre scorso in piazza Medaglia Miracolosa c’è quasi stata una rivolta per lo sfratto di una famiglia. «Il rischio è altissimo - continua Depau - se le forze dell’ordine dovessero intervenire per allontanare tutti gli occupanti delle case comunali, le strade di molti quartieri si trasformerebbero in teatro di un’inevitabile guerriglia urbana dagli effetti devastanti». E allora che fare? Secondo Marisa Depau, «non servono la repressione e neanche il raddoppio delle forze dell’ordine in campo: bisogna intervenire per alleggerire finalmente l’emergenza abitativa. E quest’anno sarà aggravata a causa della crisi economica: sempre più famiglie vivono al di sotto della soglia di sopravvivenza, le giovani coppie sono allo stremo, è aumentato il numero dei disadattati e dei nuovi poveri».
L’amministrazione comunale, però, sta iniziando a programmare i piani di zona, come quello per Su Stangioni. «Sì, ma i tempi sono molto lunghi: bisogna agire anche per il qui ed ora». Marisa Depau non ha digerito, tra le altre cose, che la stssa opposizione abbia, a suo tempo, «contribuito a cancellare i progetti già finanziati nelle vie Tuveri, Eleonora d’Arborea, Abruzzi e Flumentepido».
La commissione comunale all’Urbanistica e ambiente sta affrontando in questi giorni il piano di zona di Su Stangioni. L’intervento prevede una serie di costruzioni in grado di dare un tetto a una popolazione che va dai 2.500 ai 3.000 abitanti. Massimiliano Tavolacci (Udc, presidente della commissione) ha affermato più volte che si tratta di un «importante tassello per dare una risposta concreta all’esigenza di alloggi dei cittadini». Nello stesso tempo, però, ha precisato che si deve «lasciare spazio all’edilizia per le persone normali, per quelle che non possono permettersi gli alti prezzi di Cagliari. Gente fatta soprattutto di giovani coppie che, altrimenti, sono costrette ad andare fuori città. Edilizia possibile soprattutto tramite le cooperative. Mentre la proposta della Giunta privilegia le residenze private col sessanta per cento, lasciando a quelle popolari, e alle altre forme (cooperative ecc.), solo un venti per cento a testa».
Il problema della casa rappresenta un fenomeno sociale ed economico di grandi proporzioni che sta alla base anche delle occupazioni abusive sempre numerose in città.