Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Enti, no dei sindaci alla riforma Oggi il vertice con Erriu e Pigliaru

Fonte: L'Unione Sarda
2 dicembre 2015

Assemblea ad Abbasanta sul riordino delle autonomie locali: molte critiche alla legge

 

Primo round tra sindaci e Regione sulla riforma degli enti locali. A 24 ore dall'assemblea convocata dall'Anci ad Abbasanta, il presidente Francesco Pigliaru e l'assessore Cristiano Erriu convocano i primi cittadini per il confronto: appuntamento a mezzogiorno in viale Trento. Sul tavolo le rivendicazioni dei sindaci che chiedono prima di tutto certezze sui finanziamenti e l'istituzione di un ente intermedio tra la Regione e le Unioni di Comuni.
LA DELEGAZIONE A trattare con la Giunta sarà una delegazione di dodici sindaci costruita per «garantire l'equilibrio territoriale», assicura il presidente dell'Anci, Pier Sandro Scano. Oltre Scano e il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Giuseppe Casti, quasi certa la presenza dei sindaci di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Probabile che ci sia anche l'olbiese Gianni Giovannelli.
LE RICHIESTE I tempi della convocazione si allineano all'imperativo di rispettare una tabella di marcia fitta, come più volte è stato sottolineato dal presidente Pigliaru. Eppure una parte dei sindaci, ieri mattina, ha cercato di invertire questa tendenza e frenare l'iter della legge e modificarla in base alle richieste.
Le Unioni di Comuni fanno storcere il naso a più di un sindaco e perciò un ente intermedio, come le aree strategiche, risulta fondamentale. «Devono essere i Comuni a individuarle e deciderne la composizione», spiega Scano. Sul versante dei finanziamenti emerge la necessità di «modificare le politiche territoriali con un aggiornamento del Piano regionale di sviluppo», dice il presidente dell'Anci Sardegna.
IN TRINCEA Prima di chiudere la sintesi dell'assemblea, però, molti sindaci non hanno risparmiato attacchi alla riforma e alla Giunta. Il sindaco di Olbia Giovannelli definisce la Gallura un territorio «scippato della propria autonomia e che non si accontenta di promesse». Il segretario dell'Upc Antonio Satta evidenzia l'eccessivo centralismo della Regione che continua «a incamerare ulteriori competenze e ulteriori risorse».
Il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu parla di aree in difficoltà cercando di infrangere il «luogo comune che siano solo le zone dell'interno. Tutte le aree della Sardegna soffrono: la Giunta deve dirci quale sia il progetto per quello che non è Città metropolitana». Sugli scudi anche Andrea Soddu, sindaco di Nuoro che parla di «riforma autarchica che priva di dignità le popolazioni locali». Davanti a una riforma «poco coraggiosa», dice il sindaco di Alghero, Mario Bruno: «Vorremmo garanzie per uno sviluppo concatenato di tutte le zone dell'Isola».
TRATTATIVA La posizione della Giunta è orientata verso la trattativa, ovviamente all'interno dello schema blindato dall'esecutivo. «Vogliamo superare l'impasse», sottolinea l'assessore Erriu, «senza bloccare l'iter della riforma perché sarebbe un grave danno». Sulle Unioni di Comuni «si può trattare sull'obbligo delle funzioni», che sulla falsariga della legge statale dovrebbero avere (per ora) tre funzioni invece che dieci.
Per quanto riguarda l'Area strategica proposta dai sindaci, massima apertura di Erriu. «Nella legge si parla di ambiti strategici e si prevede il pronunciamento dei Comuni per l'individuazione». Parteciperà all'incontro anche il presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale, Francesco Agus, presente coi colleghi Roberto Deriu, Michele Cossa e Roberto Desini all'assemblea di Abbasanta. «Credo che la legge sia migliorabile anche sulla base delle indicazioni dei sindaci», dice Agus, «in questo senso ci impegneremo in commissione per chiudere positivamente una riforma non più rinviabile».
Matteo Sau