Rassegna Stampa

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Oristano comune virtuoso, giù Imu e Tasi. Tasse da infarto a Cagliari

Fonte: web SardegnaOggi.it
24 novembre 2015

 

 


La città di Eleonora tra le poche in tutta Italia ad aver abbassato due tra le aliquote più "odiose". Sorrisi assenti a Cagliari, dove si paga un balzello altissimo per il ritiro dei rifiuti.



ORISTANO - La città guidata dal sindaco Guido Tendas è una delle poche in Italia ad aver ridotto, quest'anno, le aliquote Imu e Tasi. Lo attesta un’indagine pubblicata su dati del Ministero delle Finanze frutto dell’elaborazione del Caf delle Acli. Lo studio, che prende in esame tutti i capoluoghi di provincia d’Italia, evidenzia come la gran parte delle città abbia lasciato invariate le aliquote Tasi per l’abitazione principale e quelle Imu per le abitazioni affittate, per quelle sfitte e per i negozi e gli uffici. A fronte di diversi centri che hanno applicato dei rincari, una manciata di città, tra le quali Oristano, hanno stabilito delle riduzioni. Oristano, peraltro, si distingue per essere una delle città che applica le tariffe più basse. La Tasi per abitazione principale è all’1,5 e solo Aosta, Nuoro, Olbia, Sanluri, Tortolì e Villacidro hanno aliquote più basse. Oristano, in più e a differenza di queste città, prevede detrazioni a beneficio dei contribuenti.

La tassa più elevata per il ritiro dei rifiuti delle famiglie è quella di Cagliari. Nel capoluogo la Tari 2015 per un appartamento di circa 100 metri quadrati, abitato da tre componenti, ammonta a 523 euro l’anno, l’importo più alto delle città capoluogo d’Italia, con un calo del 6,4 per cento. Oristano con 337 euro e una riduzione dell’1,3 per cento in Sardegna è seconda solo a Tempio e Sassari, che però hanno aumentato la tariffa rispettivamente dell’1,8 per cento e del 2,3 per cento. A Iglesias si pagano 345 Euro (-0,1 per cento), a Olbia 348 (+3,9 per cento) e a Carbonia 358 (-15,4 per cento).

L’indagine ha prende in esame anche la Tari per le attività commerciali. A Oristano un negozio di parrucchiera paga 3,27 euro al metro quadrato con un calo del -23 per cento, un ufficio 4,33 euro con un -14 per cento, per un ristorante 13,88 euro (+13 per cento), mentre una industria alimentare 2,68 euro (+45 per cento). Si sale con i costi a Sassari dove un negozio di parrucchiera paga 8,69 euro al metro quadrato con un aumento del 20 per cento, un ufficio 7,04 euro con un +16 per cento, per un ristorante 23,50 euro (+23 per cento), mentre una industria alimentare 4,11 Euro (-1 per cento). A Cagliari un negozio di parrucchiera (di 70 metri quadri) paga 9,26 euro al metro quadrato con un incremento del 43 per cento, un ufficio (150 metri quadri) 7,22 euro con un aumento dell’11 per cento, per un ristorante (180 metri quadri) 20,99 euro (+2 per cento), mentre una industria alimentare di 3.000 metri quadri pagherebbe 5,80 euro (-11 per cento).