Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Enti locali, rischio tagli

Fonte: L'Unione Sarda
21 novembre 2015

L'assessore Erriu sulle Unioni dei comuni più piccole: «In difficoltà»

Agus (Sel): da Roma nuovo colpo sulla Sardegna 

Il Governo potrebbe decidere di lasciare fuori gli enti di area vasta delle Regioni a statuto speciale dal contributo di 400 milioni di euro. Si accende un'altra volta il dibattito sulla riforma degli Enti locali in Sardegna, proprio mentre l'assessore regionale Cristiano Erriu è impegnato in un tour per spiegare il ruolo delle Unioni di comuni.
I TIMORI È il presidente della commissione Autonomia del Consiglio regionale, Francesco Agus (Sel) a sollevare la nuova emergenza sui finanziamenti, sottolineando che «resterebbero fuori, senza nessun tipo di compensazione, i nostri territori che perderebbero 20 milioni di euro».
La votazione sulla fiducia in Senato del maxi-emendamento non cambia il succo della legge che lascia la Sardegna a bocca asciutta, nonostante «finora agli enti di area vasta dell'Isola si siano applicate tutte le sanzioni previste per quelli delle Regioni a statuto ordinario», lamenta Agus. Una situazione che potrebbe creare non pochi problemi anche in una fase delicata come quella del riordino del governo del territorio in Sardegna. «I fondi sono necessari per programmare il 2016 senza dover tagliare i servizi e mettere a rischio posti di lavoro», dice l'esponente di Sel. Adesso è necessario capire se il Governo deciderà di mettere mano al testo perché «quest'anno è stato solo il contributo della Regione a permettere alle Province sarde di chiudere i bilanci e sostenere le sanzioni inflitte dallo Stato al quale sono andati 70 milioni di euro», spiega Agus. Poi, aggiunge: «Sarebbe assurdo se, dopo aver applicato tutte le conseguenze negative delle manovre nazionali, venissimo esclusi dalle prime misure positive e redistributive decise dal Governo».
LE UNIONI Nell'incontro di ieri mattina a Oristano, l'assessore Erriu ha ricordato «l'importanza e il peso che la riforma attribuisce a questi enti», ma è necessario fare un ragionamento ampio sulle dimensioni. Infatti, «le Unioni di dimensioni ristrette avrebbero difficoltà a gestire alcune funzioni». Per il numero uno degli Enti locali «è molto importante che le Unioni rispettino una certa omogeneità geografica e l'appartenenza a una realtà storica, perché solo in questo modo sarà possibile gestire le funzioni associate in un ambito ottimale». La legge prevede l'obbligo da parte dei Comuni di aderire a un'unione che abbia un minimo di 10mila abitanti.
Matteo Sau