CENTRODESTRA.
Gli alleati Fratelli d'Italia spostano la sedia, minacciano di alzarsi, in mancanza di una serie di condizioni. Il tavolo del centrodestra rischia già di perdere pezzi? «Per niente, non è così, non mi sembra che il tavolo inizi a vacillare». Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia, passa sopra gli avvertimenti, li sfiora. Tempi pramaturi, per ultimatum e minacce di fuga: «Dobbiamo trovare una sintesi sugli obiettivi e sui contenuti del programma». E sui nomi: «In questa fase non ci sono ancora, nessuno al tavolo li ha fatti». Anche se l'investitura ufficiale non c'è stata, quello di Giuseppe Farris non lo è? Il coordinatore ripete: «Non ci sono nomi». E non significa che Farris sia o non sia tra quelli, lascia intendere Cappellacci, che dribbla qualsiasi frase che non sia da arbitro di Forza Italia. Balzi in avanti banditi, rinviati a quando? «Vorremmo arrivare alla scelta in perfetta sintonia, vedremo». Se con le primarie o meno, è ancora da stabilire: «Berlusconi non si è espresso direttamente su Cagliari, resta la sua posizione contraria di principio al meccanismo, ma non le escludiamo a priori. Certo, ora c'è il polo civico che sta andando verso le primarie, ragioneremo con gli alleati per capire come questo possa essere compatibile con un'ipotesi di consultazioni di coalizione». E l'occhio buttato sul centrosinistra, quando sta condizionando l'agenda? «Noi facciamo il nostro percorso».
Insomma, «non ci sono nomi ma ci sono programmi». Non è d'accordo Fratelli d'Italia: è stato il coordinatore regionale Salvatore Deidda a parlare di «dubbi sulla coalizione da costruire e sui contenuti» e della necessità di «creare un tavolo di lavoro per analizzare insieme gli argomenti con cui contrapporsi a Massimo Zedda». Il coordinatore azzurro non ci sta: «Abbiamo al nostro interno - in casa - carte, documenti, idee e progetti per la città che è rimasta ferma in questi anni e si è limitata all'ordinaria amministrazione. Vogliamo rilanciarla, con investimenti nel settore del turismo - ad esempio - farla diventare protagonista in Sardegna, motore dello sviluppo anche per il resto della Regione».
Mariangela Lampis