Rassegna Stampa

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Enti locali, accordo Soru-Pigliaru: area metropolitana solo a Cagliari

Fonte: web cagliaripad.it
9 novembre 2015

 

 


Ansa News

 

Un passo in avanti verso la riforma degli Enti locali in Sardegna. Superato lo scoglio delle contrapposizioni territoriali, la direzione regionale del Pd - presente il governatore Francesco Pigliaru - ha raggiunto l'unanimità a Oristano conferendo al capogruppo in Consiglio Pietro Cocco il mandato a rappresentare in sede legislativa la sintesi espressa dal segretario del Partito, Renato Soru: pieno sostegno al dl 176 che mette al centro i Comuni in un sistema di riordino più ampio che tiene conto degli scenari in evoluzione anche nel panorama nazionale, dalla riforma Delrio a quella del Titolo V, passando per la proposta di modifica dell'articolo 43 dello Statuto sardo.
Nessun ritorno al passato. "I cittadini hanno già parlato, hanno detto basta alle province e noi dobbiamo ubbidire ai sardi", ha chiarito Soru secondo il quale "in nessun caso il concetto di città metropolitana può coincidere con l'area dell'ex provincia". Per il segretario del partito la riforma affronta in modo positivo il nodo nevralgico della città metropolitana risolvendolo secondo il criterio della densità, criterio universale e oggettivo che tutela e non contrappone i territori. "Non si sta portando tutto il potere al sud - ha spiegato Soru - si stanno correggendo scelte del passato che si sono rivelate poco efficienti. Inoltre la riforma non centralizza verso la Regione, ma va più vicino ai comuni. L'idea è quella di andare più vicino ai cittadini".
Ma la città non è l'unico modello possibile. "Noi pensiamo che si possa ripartire dai piccoli comuni, dallo sviluppo rurale, dai territori, per questo nascono le unioni di comuni, per questo siamo interessati a come verrà declinato il piano per il Sud che riguarda tutta la Sardegna", ha precisato il numero uno del Pd.
Pigliaru, che in apertura aveva auspicato un'assunzione di responsabilità nell'appoggio del partito al progetto della Giunta, si è detto convinto che i "risultati di questa stagione di grandi riforme arriveranno" e ha difeso l'impostazione del disegno di legge. "Possiamo fare modifiche non stravolgimenti perché - ha detto il presidente - abbiamo davanti una proposta molto seria", poi "sulla base di questo costruiamo ragionamenti di gestione di area più vasta in base alle esigenze collettive".