Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Alberti, nessun ultimatum»

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2015


Nuovo terminal a Pasqua, trecentomila croceristi per il 2016 - Parla il nuovo commissario straordinario dell'Autorità portuale, Roberto Isidori

 


«Dobbiamo concentrarci sul discorso delle crociere al centro del Mediterraneo e il centro del Mediterraneo è Cagliari». Non sa se riuscirà, in appena sei mesi (tanto durerà il tempo del suo mandato), a completare almeno uno dei grandi temi in capo all'Autorità portuale. Sa però, Roberto Isidori, alla guida dell'Authority da una manciata di giorni e dallo scorso aprile comandante della Capitaneria di porto, che il suo sarà un compito arduo. Così ha scelto di non perdere tempo e mettersi subito al lavoro.
Parte dalle crociere, il nuovo terminal sarà davvero pronto per Pasqua?
«Cercheremo di fare tutto il possibile per quanto concerne le nostre possibilità. La previsione è comunque corretta e non solo perché l'apertura è prevista dalla concessione ma anche perché i numeri lo impongono. Cagliari Cruis Port, che dovrà realizzare il Terminal con un investimento di poco superiore al milione di euro, ha annunciato che per il 2016 sono attesi oltre trecentomila croceristi. Con questi numeri la città non si può permettere di non disporre di un vero polo crocieristico».
È vero che Cagliari ospiterà il prossimo anno l'assemblea annuale di Med Cruise?
«Ho dato mandato al nostro ufficio marketing di lavorare al progetto e dialogare con la presidente Carla Salvado».
In questi anni Cagliari ha mutato il suo rapporto con il porto, c'è però ancora molto da fare.
«È chiaro che non posso parlare del passato, ma appena ho messo piede a Cagliari ho avvertito un forte fermento. Fermento positivo, intendo. Mi è stato raccontato del muro che in passato divideva la città dal suo porto: ebbene, quel muro era in primo luogo un problema culturale come lo è in tante città d'Italia che col mare hanno un rapporto d'amore e odio».
Il suo predecessore, Vincenzo Di Marco, parlando della zona di Sa Perdixedda e Sa Scafa diceva che era un brutto biglietto da visita turistico per via del degrado.
«Aveva ragione. Ed è per questo che è cominciata l'opera di riqualificazione dell'intera zona che sta procedendo a ritmi sostenuti».
Tempi lungi?
«È giusto lavorare seguendo il concetto del cronoprogramma, ma io dico che non bisogna parlare di tempi lunghi ma tempi giusti. Cagliari non può fare a meno del suo mare perché da qui arrivano e arriveranno ancora di più opportunità di ricchezza e sviluppo. Parlo delle crociere ma anche della pesca, della nautica. Proprio a Sa Perdixedda nascerà il porto peschereccio e si potrà puntare sull'ittiturismo, valore aggiunto per i pescatori, le loro famiglie, l'intero comparto».
Altra questione scottante Santa Gilla.
«Credo che la laguna e tutto ciò che le sta intorno abbia non solo un enorme valore naturalistico ma sia un potenziale economico straordinario. Servono i servizi e serve soprattutto lasciarsi alle spalle la disattenzione, un po' di lassismo che evidentemente c'è stato. L'Autorità portuale ha un ruolo importante, ma devono far la propria parte tutte le istituzioni. Servono azioni a trecentosessanta gradi. Vale per Santa Gilla come per Sa Scafa, dove insistono ancora molti situazioni di abusivismo. È chiaro che nell'agire bisogna tener conto dell'aspetto umano, non puoi certo agire manu militari e buttare sulle strade chi qui abita anche irregolarmente».
Liceo Alberti, altra nota dolente. Avete dato l'ultimatum alla Provincia per riprendervi la scuola?
«Intanto mi permetta una battuta: nella nostra storia, in particolare quella militare gli ultimatum non ci hanno mai portato bene. Non credo che soprattutto a breve termine l'Alberti si sposterà. Massima volontà da amministratore cittadino e l'interesse a gestire la cosa con l'attenzione che merita».
Andrea Piras