Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Massidda: niente azzurro, ora solo maglie rossoblù

Fonte: L'Unione Sarda
9 novembre 2015


L'ex senatore di FI regala un centesimo ai partecipanti: «Aiutateci, la politica costa»

 

Piergiorgio Massidda «si toglie la maglietta azzurra e indossa quella rossoblù». L'ex senatore di Forza Italia ed ex Autorità portuale ieri mattina ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Cagliari. «Lo faccio perché la gente mi ama», ha esordito di fronte a una platea di circa 500 persone riunite in una convention al THotel. A ognuno - con il depliant con il codice Iban e Paypal - è stato consegnato un centesimo «perché ciascuno di voi possa creare ricchezza». Non è l'unico motivo dell'omaggio: «La seconda motivazione, più sfacciata, è che la politica costa, non è soltanto volontariato. Non vogliamo sponsor, abbiamo bisogno di aiuti per difenderci dalle bordate mediatiche, quando arriveranno».
In prima fila Edoardo Tocco, coordinatore provinciale di Forza Italia in predicato di far parte di una lista di Massidda. Accolto come una star, l'ex senatore, in 40 minuti, ha spiegato perché ha deciso di affrontare una competizione così difficile e importante, visto che il capoluogo si appresta a diventare città metropolitana. «Siamo un gruppo di liste civiche. Non siamo né di centrodestra né di centrosinistra, né grillini né sovranisti. Non abbiamo niente contro i partiti, se credono nel nostro progetto ci dimostrino prima di avere a cuore la città e poi le segreterie: le primarie non danno da mangiare. Ci siamo presi 12 settimane di tempo perché vogliamo le vostre idee. Andrò quartiere per quartiere per conoscere ogni singolo problema. Per governare Cagliari è necessario un manager: vogliamo candidati con la fedina penale pulita».
Poi porto e Zona franca. «Mi hanno preso in giro. I soldi della zona franca sono ancora in banca. Google e Facebook sarebbero pronte a venire, invece pur di non farmi avere visibilità hanno detto no all'iniziativa». Massidda non risparmia bordate al sindaco uscente Massimo Zedda. «Forse non ha mai lavorato. Ha bloccato per 14 mesi via Garibaldi, quando bisognava andare per gradi. Ha fatto chiudere l'Anfiteatro e i baretti. Abbiamo uno stadio indecoroso. E nel posto più bello c'è un carcere».
Andrea Artizzu