Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Noi, alternativi a Zedda»

Fonte: L'Unione Sarda
5 novembre 2015

VOTO 2016. Il coordinatore dei Riformatori sardi lancia il Polo civico e chiude al Pd

Cossa: Vargiu nome autorevole per le primarie contro Sabiu

Chiude le porte al Pd e rilancia: «Puntiamo a qualcosa di nuovo e diverso». Navigato esploratore dei mari della politica (da deputato e consigliere regionale), il coordinatore dei Riformatori Michele Cossa (55 anni) ha i toni di chi valuta azioni e sfumature prima decidere su patti e candidati. «Per le comunali 2016», dice, «stiamo costruendo una cosa consistente: una coalizione - #CA_mbia Cagliari con Giandomenico Sabiu - fortemente caratterizzata in senso civico, orientata verso la città più che verso un profilo politico».
L'idea-guida?
«Aggregare chi condivide il progetto alternativo a Massimo Zedda».
Con quale meta?
«Intanto, puntando sull'innovazione, per portare una classe dirigente nuova ad amministrare la città».
C'è bisogno di questo per Cagliari?
«Attorno a questa necessità ruota il lavoro che stiamo facendo. Le liste e gli incontri che promuoviamo puntano alla nascita di un manifesto per Cagliari e il metodo individuato sono le primarie».
Sabiu è il primo nome per la sfida. Quello dei Riformatori?
«Lo comunicheremo presto, questione di ore».
Sarà Pierpaolo Vargiu, che la lista Cambiavento propone per una raccolta di firme sul web a sostegno della sua candidatura alle primarie e a sindaco?
«Un nome come quello di Vargiu è autorevole e spendibile. Non soltanto per le primarie di coalizione ma anche come sindaco».
E i giovani?
«Ci sono, con una forte carica di innovazione».
Il loro identikit.
«Devono condividere la nostra proposta. Per il resto non importa se siano di centrodestra o centrosinistra».
Disponibili a trattare con il Pd che guarda al centro?
«Siamo alternativi a Zedda, quindi se il Pd candida il sindaco uscente non ci sono i presupposti per un ragionamento».
Quando farete le primarie di coalizione?
«Non oltre metà dicembre».
A questo punto manca soltanto il nome del candidato del centrodestra. Ritardo o tattica?
«Preferisco non entrare nei loro problemi. Siamo concentrati sul nostro lavoro, molto imponente e ambizioso».
Diverso da quello fatto in altre campagne elettorali?
«Richiede contatti quotidiani con i cittadini. Avvertiamo un forte bisogno di cambiamento. Cagliari chiede una classe dirigente in grado di creare lavoro e sviluppo. Bisogna fermare l'emorragia di giovani che vanno all'estero».
Davvero un sindaco può risolvere questi problemi?
«Contestiamo a Zedda di non aver avuto una visione, una prospettiva».
Più precisamente?
«Si è concentrato sull'ordinaria amministrazione, non ha dato alla città il respiro che avrebbe dovuto avere. Basta ascoltare le critiche che muovono nel nord della Sardegna nei confronti del capoluogo».
Non lo sentono rappresentativo di tutta l'Isola.
«Esattamente. Considerato che Cagliari sarà città metropolitana, pensiamo che debba essere guidata con una visione diversa rispetto a quella della Giunta Zedda».
Tre temi forti del vostro progetto.
«Cagliari deve diventare capoluogo della Regione in quanto città metropolitana, integrare collegamenti e servizi, favorire - grazie alla sua posizione geografica - un arricchimento reale potenziando il turismo, la ristorazione, la ricettività».
Con chi tradurre questi propositi?
«Stiamo accogliendo nelle nostre liste persone che hanno voglia di impegnarsi in modo genuino e disinteressato».
Faticato per individuarli?
«No. Lavorano con noi e hanno tutti una caratteristica: sono under trenta. Una lista, Metropolis, mostra attenzione ai problemi dei mercati e della valorizzazione delle zone umide».
C'è il problema di chi li voterà. Il 50 per cento degli elettori andrà spronato per recarsi alle urne.
«La gente è stanca di contrapposizioni, non vuol più sentire parlare di schieramenti contrapposti».
Voi siete l'alternativa?
«Formiamo un Polo civico con l'ambizione di aiutare i cittadini a riappropriarsi del Comune».
Per riuscire nell'impresa non crede che voi e il centrodestra dobbiate marciare compatti?
«Il coordinatore di Forza Italia Cappellacci punta a ricompattare il centrodestra. Noi facciamo un ragionamento diverso: puntiamo a compattare i cittadini».
E dopo le primarie?
«Disponibili a discuterne».
Considerate il Movimento 5 Stelle?
«Confesso, non ho ancora capito qual è il loro progetto».
Pietro Picciau