«Le esercitazioni sono fondamentali per garantire la sicurezza degli uomini. Siamo come un'azienda, se non avessimo la possibilità di preparare i soldati potrebbero esserci gravi lutti». Così ha parlato il generale Domenico Pintus, responsabile del Comando militare della Sardegna, ieri mattina, durante la festa delle forze armate e nel giorno del 97esimo anniversario dell'Unità d'Italia. Un'occasione per ricordare le missioni nelle aree del mondo contraddistinte da grande tensione politica e sociale e l'impegno dell'Italia per garantire la pace. «Una ricorrenza, questa del 4 novembre - ha detto il prefetto, Giuliana Perrotta - per rimarcare un immenso senso di gratitudine nei confronti di quegli uomini e quelle donne che hanno donato e donano se stessi all'Italia».
È stato il sindaco Massimo Zedda a parlare del conflitto mondiale, la “Grande guerra”, ricordando i moti, i sopravvissuti, chi combatté e lotto per la giustizia. «Basterebbe leggere le lettere di chi rientrava dal fronte per capire la speranza di tanti uomini e donne, chi aveva la divisa ma anche di chi non l'indossava».
Dopo la posa della corona d'alloro al Monumento dei caduti, la festa è proseguita alla Monfenera, dove il generale Pintus ha consegnato il tricolore agli studenti del Convitto.