Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Magazzini delle Ferrovie occupati da sei famiglie in attesa di alloggio

Fonte: L'Unione Sarda
2 novembre 2015

IL CASO.

Un gruppo di abusivi ha preso possesso degli stabili a ridosso di viale La Plaia 


Il cancello verde è semiaperto, un pastore tedesco vigila, più efficace di catena e lucchetto. Accanto al campanello ci sono le cassette delle lettere: i nomi dei residenti sono scritti in stampatello, a caratteri cubitali con il pennarello nero. Il civico è in una traversa senza nome di viale La Plaia. Ufficialmente, neppure i residenti ce l'avrebbero, un nome. Sono abusivi: gli edifici appartengono alle Ferrovie dello Stato ma da qualche anno sono diventati la casa di sei famiglie. Occupati: «L'alternativa per noi sarebbe stata la strada», raccontano. I toni sono gentili, accoglienti, è gente che non disturba nessuno - dice chi frequenta la zona - persone che hanno occupato per necessità, qualche anno fa, con i bambini. «Siamo in graduatoria per un alloggio popolare. L'alternativa era aspettare per chissà quanto tempo».
L'OCCUPAZIONE Terreno e appartamenti costeggiano il campo da tennis del dopolavoro ferroviario. Basta seguire il cartello che indica la mensa e il Centro di formazione delle Ferrovie, percorrere la strada per qualche metro e sulla sinistra compare il grande cancello. Dietro c'è un cortile enorme con una fitta vegetazione e vari edifici. Se si suona il campanello, rispondono subito: «Prego, entri». Il pastore tedesco si rivela un cucciolo innocuo. «Non morde». Gli “occupanti” spiegano che il Comune sa tutto e che non hanno mai dato noia a nessuno. «C'è chi viene e ci chiede se abbiamo bisogno di qualcosa». Il caso è seguito dai Servizi sociali, monitorato dalla Polizia ferroviaria, la zona è molta ampia, la vegetazione è fitta. Nel cortile esterno, accanto al cancello, c'è un altro edificio. Si legge la targa Ferrovie dello Stato, magazzino centrale, Cagliari. Sotto, altra cassetta delle lettere, altri nomi sul campanello.
SERVIZI SOCIALI L'assessore comunale alle Politiche sociali Luigi Minerba conosce la situazione, insieme a quella dei tanti edifici occupati in città e lascia intendere che di certo non c'è l'intenzione di lasciare le famiglie in mezzo alla strada: «L'obiettivo finale è sempre l'uscita da una situazione di abusivismo. Sono casi per cui stiamo cercando di trovare una soluzione». L'emergenza è forte: «In casi come questo garantiamo comunque un supporto, magari un contributo per l'affitto di una casa. In strada no, non devono finire».
Mariangela Lampis